Morto Mike Harari, fu spia del Mossad

Figura controversa, vendicò la strage di atletli israeliani a Monaco '72 - Aveva 87 anni
Red. Online
22.09.2014 18:26

TEL AVIV - Israele dice addio a uno dei suoi agenti segreti più leggendari (e controversi), passato alla storia come uno dei 'vendicatori' del massacro di Monaco 1972. La morte, avvenuta ieri a 87 anni, ha fatto riaffiorare dall'oblio il nome di Mike Harari, spia del Mossad approdata anche ai fasti del cinema.

Harari divenne noto come capo dell'operazione 'Ira di Dio', la campagna di assassini di fedayn palestinesi ritenuti mandanti o comunque implicati nella strage di atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco del '72: divenuta poi soggetto di un film di successo di Steven Spielberg, interpretato dall'attore australiano Eric Bana. La sua fu tuttavia una carriera di quasi 40 anni: dapprima come giovane combattente nelle file della Haganà, il braccio militare del governo-ombra ebraico nella Palestina sotto mandato britannico; poi, dopo la costituzione d'Israele, nello Shin Bet, il servizio segreto per la sicurezza interna; e quindi nel Mossad, l'intelligence estera, dove approdò nel 1954.

Nelle file del Mossad prese parte a diversi blitz - tuttora coperti da segreto di stato - e fece rapidamente carriera fino a divenire capo della temibile sezione operazioni speciali: molte delle quali comportavano l'eliminazione fisica di nemici e bersagli dello Stato ebraico. Un'attività che non gli turbò mai il sonno: "Noi - ebbe ad affermare imperturbabile in età più avanzata - non siamo stati killer. Abbiamo fatto solo ciò che era necessario per difendere lo Stato d'Israele".

Fra le tante missioni, ve ne fu peraltro almeno una - proprio nell'ambito dell'operazione 'Ira di Dio' - marcata da un clamoroso insuccesso: l'uccisione del cameriere marocchino Ahmed Bushiki, nel 1973 a Lillehammer in Norvegia, erroneamente scambiato per Ali Hassan Salameh, primula rossa palestinese ritenuta dal Mossad la mente dell'attacco di Monaco. Il commando israeliano, che secondo varie pubblicazioni era guidato proprio da Harari, fu scoperto in quel caso dalla polizia norvegese e solo una parte degli agenti, Harari incluso, riuscì a fuggire in tempo. Altri furono invece arrestati e incarcerati a lungo.

Mike Harari, secondo alcune voci, pare abbia d'altra parte avuto un ruolo non irrilevante pure nella mirabolante azione di salvataggio dei passeggeri dell'aereo Air France, dirottato da un commando terroristico a Entebbe, in Uganda, nel 1976. Nella falsa veste di uomo d'affari italiano avrebbe condotto una ricognizione nell'aeroporto ugandese per preparare il raid.

Anche dopo le dimissioni, Harari - entrato nel mondo del business - continuò a tenere contatti sotto traccia col Mossad e col governo israeliano come intermediario in vendite di armi a Panama negli anni Ottanta. E il suo nome riemerse, in luce negativa, per i rapporti con il dittatore Manuel Noriega, deposto e imprigionato dagli Usa nel 1987 per traffico di droga.

Harari, dice oggi all'Ansa una fonte bene informata, "fu un uomo di carattere, meticoloso, attento ai minimi particolari nel progettare un'operazione. Ha sempre agito nell'ombra, nessuno meglio di lui conosceva il terreno d'azione o a chi rivolgersi per avere assistenza". "Io - ammette del resto la fonte - non avrei mai voluto essere suo nemico: poteva essere pericoloso".

Per una circostanza casuale, proprio nel giorno dell'ultimo saluto a uno dei suoi '007' più famosi, il Mossad ha lanciato intanto sul web un sito rinnovato per 'corteggiare' giovani leve. Nel sito (mossad.gov.il, in sei lingue diverse) è però inutile cercare ulteriori informazioni su Harari. La pagina dedicata alla storia dell'agenzia è scarna e include solo la lista dei capi avvicendatisi al vertice. Elenca invece in dettaglio una trentina di categorie d'impiego per esperti in vari settori, dall'informatica alla chimica. Oggi le lingue più richieste per gli aspiranti agenti israeliani sono - più ancora dell'arabo - il russo e il farsi parlato in Iran.

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