Pandemia

Over 80: subito la quarta dose, in autunno il vaccino bivalente

Le autorità sanitarie federali hanno reso note le proprie raccomandazioni – Il richiamo è necessario per i più fragili e gli immunodepressi
Dario Campione
06.07.2022 06:00

Subito la quarta dose per gli ultra 80.enni e gli immunodepressi. Richiamo generalizzato, invece, soltanto dal prossimo autunno (ma senza alcuna certezza). Sono queste le due indicazioni principali emerse ieri al termine della conferenza stampa convocata a Berna dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) e dalla Commissione federale per le vaccinazioni (CFV).

La diffusione della variante BA.5 Omicron e l’aumento del numero di casi registrato dall’inizio di giugno, hanno sottolineato gli esperti, consigliano di vaccinare nuovamente, e subito, i soggetti più a rischio, gli stessi cioè nei quali la protezione del vaccino si riduce più velocemente. Per le persone di età compresa tra i 16 e i 64 anni vaccinate tre volte, e senza alcun fattore di rischio, l’eventualità di contrarre la malattia è invece bassa.

«La situazione è stabile - ha detto Céline Gardiol, responsabile della sezione dei programmi di prevenzione e vaccinazione dell’UFSP - e non ancora preoccupante, nonostante l’alto numero di casi e l’aumento del tasso di positività. Non ci sono nemmeno prove che le infezioni con i sottotipi di omicron BA.4 e BA.5 causino decorsi più gravi». Rimane basso anche il numero dei decessi, anche perché il 98% della popolazione è entrato in contatto con il virus almeno una volta, e possiede quindi una immunizzazione. 

Anche secondo il presidente della Commissione per le vaccinazioni, Christoph Berger, una quarta vaccinazione per gli adulti sani non è attualmente molto utile. «Protegge a malapena dalla trasmissione e solo limitatamente dai decorsi gravi». Meglio aspettare quindi l’autunno, quando saranno a disposizione probabilmente vaccini più mirati. Peraltro, poprio pochi giorni fa, Moderna ha depositato a Swissmedic una domanda di autorizzazione per un vaccino bivalente adatto al contrasto della variante Omicron.

Gli obiettivi 

L’obiettivo delle autorità federali resta sempre lo stesso: ridurre il rischio di forme gravi di malattia durante i mesi estivi. Ed evitare che l’arrivo delle stagioni più fredde coincida con una recrudescenza pandemica. Per questo, è possibile che la raccomandazione in autunno sia rivolta innanzitutto alle persone a rischio, ovvero agli over 65.enni, le persone fragili, le donne in gravidanza e, ovviamente, gli operatori sanitari (anche per scongiurare un eventuale sovraccarico degli ospedali). Nulla è stato previsto per i bambini dai 5 ai 15 anni. «Più della quarta vaccinazione, che attualmente non protegge quasi mai dalle infezioni - ha detto ancora il numero uno della CFV, Christoph Berger - sono tuttora essenziali e importanti le misure igieniche».

Difficile, al contrario, prevedere se e quando sarà emanata una raccomandazione generalizzata per il richiamo. La decisione, è stato detto in conferenza stampa, dipenderà da più fattori: l’evoluzione della situazione epidemiologica, in primo luogo, ma anche la disponibilità e l’efficacia di un vaccino adatto alle varianti che si susseguono.

Resta inteso che in caso di raccomandazione generalizzata, la vaccinazione di richiamo sarà gratuita e i costi saranno sostenuti dalla Confederazione, dai Cantoni e dall’assicurazione di base. Al momento invece, la seconda iniezione di richiamo è gratuita soltanto per gli over 80 (per tutti gli altri, l’iniezione rimane a pagamento e costa circa 60 franchi). 

Protestano i medici

«I medici di famiglia sono pronti, anche nel nostro cantone. Ma dal Consiglio federale ci aspettavamo un comportamento diverso». Franco Denti, presidente dell’Ordine dei medici del Ticino, ha ricevuto soltanto ieri mattina - così come tutti i suoi colleghi - la circolare in cui erano riassunte le indicazioni ufficializzate poi qualche ora più tardi in conferenza stampa. «Fino alla settimana scorsa - dice Denti al CdT - abbiamo chiesto di continuo informazioni su come procedere, ma da Berna non è giunto alcun accenno. Credo che non sia stato un modo corretto di agire. Sarebbe servito maggiore rispetto della medicina di prossimità. Le persone interessate dalla raccomandazione sono migliaia, e il nostro compito non è semplice: dobbiamo informare, convincere, e poi vaccinare. Ci servirà un po’ di tempo».

Ieri, Denti ha convocato una riunione straordinaria del gruppo dirigente dell’Ordine proprio per discutere le modalità di azione. «Cominceremo subito nelle case per anziani e poi tra i nostri pazienti. Purtroppo, il virus è tuttora presente e si diffonde, tanto è vero che si continua a finire in ospedale a causa della COVID. La settimana scorsa in Ticino le persone ricoverate erano 54, oggi sono 69. Forse l’estate e una certa stanchezza hanno fatto venir meno l’attenzione, ma bisogna continuare a essere prudenti. Le misure di mitigazione e l’igiene restano fondamentali e, allo stesso modo, aiuta l’uso della mascherina al chiuso». 

Gli ultimi dati

Intanto, stando ai dati ufficiali comunicati ieri dall’UFSP, nell’ultima settimana in Svizzera sono stati registrati 46.025 casi di coronavirus. I morti sono stati 13, le persone ricoverate invece 455. La crescita rispetto ai sette giorni precedenti è evidente: una settimana fa i casi erano stati infatti 33.108, i decessi 14 e i ricoveri 300. Molto alto anche il tasso di positività, che ha raggiunto il 42,4% (su un numero totale di test pari a 108.538). 

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