Perché il clima sembra impazzito?

Tra aprile e settembre, la media delle temperature è la più alta di sempre - Secondo MeteoSvizzera caldo e scarse precipitazioni sarebbero dovute a un inusuale anticiclone - Per l'ONU il limite del riscaldamento globale va fissato a 1,5 gradi
Lo stato attuale delle cascate del Reno.
Michele Montanari
19.10.2018 07:30

Il clima negli ultimi mesi sembra impazzito. La media delle temperature registrate nel nostro territorio tra aprile e settembre di quest'anno è la più alta da quando sono iniziate le rilevazioni, nel 1864. Battuto dunque il precedente record del 2003. La notizia è stata confermata al CdT da Matteo Buzzi di MeteoSvizzera, che spiega come con tutta probabilità a fine anno la media delle temperature si piazzerà tra le 5 più alte di sempre. Il Ticino è interessato anche da un importante deficit di precipitazioni e nel Locarnese si tratta del secondo anno più secco di sempre da quando si effettuano le misurazioni.

In generale, MeteoSvizzera parla di "una situazione meteorologica inusuale di cui ci siamo resi conto un po' tutti": le temperature sono infatti costantemente sopra le medie stagionali, le precipitazioni sono assenti e ad ottobre inoltrato c'è ancora molto sole. Ma quali sono le cause di questa situazione? Da Locarno-Monti puntualizzano che le cause precise sono ancora sconosciute, e negli istituti universitari si cerca  di capire "se si tratta di una delle naturali variazioni nello stato dell'atmosfera dovuta alla sua natura caotica, come già avvenuto in passato, oppure se si stratta di una situazione innescata dai cambiamenti climatici in atto", ma queste ricerche richiedono tempo, soldi e conoscenze specialistiche.

MeteoSvizzera dunque sottolinea che, almeno dal punto di vista statistico, "si può andare ad analizzare la frequenza con cui nella scorsa estate si sono verificate le principali configurazioni delle pressione al suolo sul continente europeo". Ovvero, è possibile classificare giorno per giorno quale era la situazione dominante, come ad esempio alta pressione, bassa pressione, correnti da sudovest, da nordovest, ecc.

Le situazioni dominanti durante la scorsa estate sono state caratterizzate dalla presenza di "un anticiclone (normalmente quello delle Azzorre) ben presente sul vicino Atlantico e l'Europa centro-settentrionale". Secondo MeteoSvizzera rispetto alla media del periodo 1958-2001, "la frequenza di questa situazione è raddoppiata e ha raggiunto il 50% di tutti i giorni. Mentre le situazioni che favoriscono le precipitazioni nella regione alpina, si sono verificate decisamente meno rispetto a quanto ci si sarebbe atteso sulla base delle statistiche pluriennali".

A questo si aggiunge l'indice NOA (North Atlantic Oscillation) calcolato sulla base della differenza di pressione fra la regione delle Azzorre e l'Islanda. L'indice NOA mostra come negli ultimi 6 mesi la differenza di pressione fra Azzorre e Islanda abbia il valore più alto della statistica dal  1950, e questo "suggerisce la presenza di un robusto anticiclone delle Azzorre". Quando il valore è negativo, l'anticiclone delle Azzorre riesce a influenzare meno il tempo dell'Europa. Dunque le "follie" del clima nel Vecchio Continente potrebbero essere legate alla "forza" dell'anticiclone.  Il 2018 è l'anno più caldo di sempre  Secondo il National Climatic Data Centre (Noaa), il 2018 è stato l'anno più caldo di sempre in Europa, con temperature superiori di 1,86 gradi alla media storica. Il 2018 è al quarto posto tra gli anni più bollenti a livello mondiale. Durante i primi 9 mesi è stata registrata una temperatura media sulla superficie della Terra e degli oceani superiore di 0,77 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo. In Italia temperature record dal 1800

La tendenza al surriscaldamento è evidente anche in Italia dove non si sono mai registrate temperature così elevate dal 1800, con valori superiori di 1,53 gradi alla media storica. Al 30 settembre di quest'anno, infatti, il 2018 risulta essere anche l'anno più bollente per l'Italia dal 1800, quando sono iniziate le rilevazioni, con una temperatura superiore di 1,53 gradi rispetto alla media, secondo i dati Isac-Cnr, relativi alle temperature registrate nella penisola nei primi nove mesi dell'anno.

 Il report "Global Warming of 1.5ºC" Lo scorso 8 ottobre l'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) dell'ONU ha pubblicato il report "Global Warming of 1,5°C", per spiegare ai Paesi la differenza tra un mondo in cui le temperature annue si innalzano di 1,5 gradi e uno in cui si innalzano di 2 gradi, cioè la soglia attuale, stabilita da 195 Stati, tra cui la Svizzera, con l'Accordo di Parigi del 2015. Secondo il report, con la soluzione a +2 gradi annui, le condizioni meteorologiche saranno più estreme e i danni economici e sociali legati ad esse saranno maggiori; la siccità aumenterà come pure il livello del mare, stimato ad almeno 0,1 metri all'anno. Secondo il co-presidente del gruppo di lavoro dell'IPCC Priyardarshi Shukla: "Limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi renderà più semplici tutte le sfide che interessano la salute degli ecosistemi, degli esseri umani e il benessere generale, rendendo inoltre più facile il conseguimento degli obiettivi di sostenibilità promossi dall'ONU". Per il modello che intende puntare su un riscaldamento globale di 1,5 gradi, secondo la ricerca, si dovranno investire circa 900 miliardi di dollari all'anno a livello mondiale. Le cascate del Reno a Sciaffusa come un ruscello Le cascate del Reno a Sciaffusa sono una delle maggiori attrazioni di tutta la Svizzera. La portata del fiume è però calata drasticamente e quindi adesso sembrano quasi un ruscello. Nel mese di settembre è stato registrato un volume d'acqua di 209'000 litri al secondo, quando un anno fa, nello stesso mese, era stato ancora di 402'000.