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Eredità: verso minori grattacapi giuridici nelle procedure transfrontaliere

È quanto si propongono le modifiche alla legge federale sul diritto internazionale privato approvate oggi dal Consiglio degli Stati dopo l'eliminazione di un'ultima differenza col Nazionale
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Ats
12.12.2023 09:34

In futuro, regolare le successioni di persone decedute all'estero dovrebbe dar adito a minori grattacapi giuridici. È quanto si propongono le modifiche alla legge federale sul diritto internazionale privato approvate oggi dal Consiglio degli Stati dopo l'eliminazione di un'ultima differenza col Nazionale. Il progetto è pronto per le votazioni finali.

Il disegno di legge si propone di modernizzare il diritto svizzero in materia di successione internazionale agli sviluppi esteri, specie in seno all'Ue. I casi di successione con aspetti internazionali danno regolarmente luogo a conflitti di giurisdizione tra le autorità degli Stati interessati e a decisioni contraddittorie.

Il Consiglio federale giustifica tale revisione col fatto che la popolazione sta diventando sempre più mobile. Una buona parte possiede inoltre più cittadinanze o trascorre parte della propria vita all'estero.

La riforma si propone quindi di evitare che più autorità o Paesi vengano coinvolti in casi di successione transfrontaliera. Si tratta per esempio di coloro che si trasferiscono all'estero dopo il pensionamento, lasciando agli eredi beni sia in Svizzera che nell'ultimo luogo di residenza.

Fra gli aspetti più controversi del progetto figura il caso di coloro che scelgono già nel testamento, o in un altro contratto, quale legge deve essere applicata in caso di successione. Inizialmente il Consiglio degli Stati voleva che i cittadini svizzeri con più nazionalità fossero obbligati ad optare sistematicamente per il diritto elvetico. Tuttavia, sia il Consiglio nazionale che il governo non volevano limitare il margine di manovra del testatore.

Alla fine l'ha spuntata una proposta di compromesso della Camera del popolo: i cittadini svizzeri con più cittadinanze che optano per un diritto estero non potranno influenzare le porzioni legittime - ossia le quote di eredità che spettano a determinati eredi - così come definite dal diritto svizzero.