Guerra e stampa

Fotoreporter svizzero ferito in Ucraina: c'è la denuncia all'MPC

Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha ricevuto negli scorsi giorni la prima denuncia legata al conflitto: riguarda un fotoreporter freelance di Ginevra, ferito da colpi di arma da fuoco, ed è stata presentata all'ONG ucraina Truth Hound
© Facebook Guillaum Briquet
Ats
19.08.2022 18:06

Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha ricevuto negli scorsi giorni la prima denuncia legata alla guerra in Ucraina: essa riguarda un fotoreporter freelance di Ginevra, ferito da colpi di arma da fuoco, ed è stata presentata dall'ONG ucraina Truth Hound. La notizia è stata confermata a Keystone-ATS dallo stesso MPC.

Nel compiere questo passo l'organizzazione non governativa (ONG) è stata assistita dall'organizzazione Civitas Maxima, basata a Ginevra, indicano le due associazioni in una nota congiunta.

«Nessun Paese è in grado di gestire il gran numero di crimini di guerra attualmente sotto inchiesta in Ucraina. È quindi estremamente importante coinvolgere nelle indagini quegli Stati che hanno un legame giurisdizionale con questi crimini o che possono attivare il principio della giurisdizione universale», spiega Dmytro Koval, di Truth Hound, citato nel comunicato.

La procura federale ha confermato di aver ricevuto la denuncia riguardante l'attacco al fotoreporter ed ha precisato che ora esaminerà il dossier secondo la procedura abituale. Dovrà determinare se le autorità federali siano competenti e se vi siano sospetti sufficienti. In seguito l'MPC deciderà se avviare o meno un procedimento penale.

Il fotoreporter ginevrino era stato ferito al volto e all'avambraccio all'inizio di marzo nella regione di Mykolaiv. Si stava dirigendo verso la città a bordo di un'auto munita della scritta «Press» quando, a suo dire, è stato preso di mira dalle forze armate russe.

Dopo un controllo gli sono stati sequestrati il passaporto, 3000 euro (2923 euro al cambio attuale) in contanti, diversi effetti personali, un casco, l'attrezzatura fotografica e un computer portatile.

Molto probabilmente si tratta del fotoreporter ginevrino Guillaume Briquet, 57 anni. Il 6 marzo, nella regione di Mykolaiv, l'auto sulla quale viaggiava era stata colpita da tiri russi. «Hanno visto chiaramente che la macchina veniva utilizzata dalla stampa, c'erano scritte appropriate», aveva spiegato a suo tempo.

Briquet si trovava in una zona situata tra le città di Cherson e Odessa e si stava dirigendo verso Nikolaev, quando il parabrezza della sua auto è stato colpito dai proiettili. Aveva inoltre spiegato di essere stato sottoposto a un controllo dove gli erano stati sottratti il passaporto, 3.000 euro in contanti, effetti personali, un casco, il materiale fotografico e il pc portatile. Il giornalista svizzero si era poi recato presso un ospedale della regione di Mykolaiv.

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