I Verdi ribadiscono l'opposizione a nuove centrali nucleari

I delegati dei Verdi riuniti a Herisau (AR) hanno adottato all'unanimità una risoluzione contro la costruzione di nuove centrali nucleari in Svizzera. Il testo ribadisce l'intenzione di lanciare se necessario un referendum.
«Per noi è assolutamente chiaro: il tempo delle centrali nucleari è finito», ha scritto il partito su X. Nonostante il chiaro sostegno alla transizione energetica espresso dalla popolazione lo scorso 29 settembre, il consigliere federale e ministro dell'energia Albert Rösti (UDC) ha intenzione di autorizzare nuove centrali nucleari. Per i Verdi si tratta di un'idea «assurda e anche enormemente costosa».
In base alla risoluzione, la costruzione di nuove centrali richiederebbe decenni e costerebbe «decine di miliardi». Ogni franco investito nell'energia nucleare è inoltre un franco perso per le energie rinnovabili. Nel corso di una tavola rotonda sulla politica energetica della Svizzera, i delegati dei Verdi hanno affermato a chiare lettere che è necessaria una «massiccia estensione delle energie rinnovabili», come deciso dagli elettori.
La presidente del partito ecologista Lisa Mazzone ha del resto aperto oggi l'assemblea dei delegati in Appenzello esterno annunciando una legislatura «all'insegna dei referendum».
«Insieme al popolo, dobbiamo porre fine ai peggiori eccessi ideologici della maggioranza di destra», ha affermato la 36enne. A suoi avviso la situazione è grave: mentre si effettuano tagli alla protezione del clima e alle pari opportunità le spese militari aumentano, ha detto. E questo con le finanze della Confederazione che non sono in buona forma.
Il programma del Consiglio federale di tagli all'assistenza all'infanzia, ai treni notturni, ai trasporti pubblici, all'efficienza energetica degli edifici, all'istruzione superiore, all'AVS e allo sviluppo è retrogrado, isolazionista e ideologico, ha sostenuto l'ex consigliera agli Stati ginevrina.
I piani del governo ignorano le grandi sfide del momento e impongono passi indietro laddove la società ha fatto progressi: i Verdi si opporranno con determinazione a tale pacchetto di risparmi, ha promesso Mazzone.
I delegati hanno inoltre votato all'unanimità a favore della «Iniziativa per la responsabilità ambientale» dei Giovani Verdi su cui popolo e Cantoni si esprimeranno il 9 febbraio 2025. La proposta di modifica costituzionale chiede un cambiamento fondamentale del sistema economico, che metta al centro la protezione dell'ambiente e il rispetto dei limiti naturali della Terra.
«Il nostro sistema economico attuale sta accelerando enormemente il riscaldamento globale. È imperativo che rimanga entro i confini del pianeta», afferma Magdalena Erni, co-presidente dei Giovani Verdi Svizzera, in un comunicato stampa. La Svizzera non vive solo a spese dell'ambiente e del clima, ma anche a spese delle generazioni future e dei Paesi del Sud globale.