Il Vallese chiude i ristoranti alle 22

(Aggiornato alle 15.25) Il Canton Vallese ha adottato oggi una serie di misure draconiane per lottare contro l’epidemia di coronavirus. Tra di queste figurano la chiusura dei ristoranti alle 22.00, le partite calcio e hockey su ghiaccio senza pubblico, nonché il divieto di raduni di oltre 10 persone su suolo pubblico e privato. Queste misure, hanno spiegato oggi le autorità di Sion in una conferenza stampa, sono necessarie in quanto il Vallese è attualmente il cantone svizzero più colpito dalla pandemia. Il numero di contagi è triplicato nell’ultima settimana e il tasso di positività per i test effettuati è salito al 28,5% (contro il 16,4% della settimana precedente). Il numero dei ricoveri continua a crescere in modo particolarmente preoccupante, e c’è il concreto rischio che l’Ente ospedaliero non sia più in grado di assorbire l’afflusso di pazienti. Di fronte a questa osservazione, il Consiglio di Stato afferma di non aver avuto altra scelta.
Le decisioni prese oggi entreranno in vigore domani e resteranno valide fino al 30 novembre al più tardi. Se vogliamo salvare la stagione invernale «dobbiamo agire subito», ha detto il consigliere di Stato Christophe Darbellay. Tra le misure adottate si segnala l’obbligo di indossare una mascherina in tutti i luoghi di lavoro chiusi (anche sui veicoli), in particolare negli uffici pubblici e privati. Solo chi lavora da solo o non può farlo per motivi medici può rinunciare alla protezione facciale. Le autorità hanno anche decretato il divieto di raduni e manifestazioni di oltre di dieci persone negli spazi pubblici, ma anche nelle aree private. Eccezioni possono essere pronunciate dal Consiglio di Stato.
Spicca anche la decisione di chiudere locali notturni, discoteche e postriboli. Da parte loro, bar e ristoranti dovranno abbassare la saracinesca alle 22.00. Le persone sedute allo stesso tavolo non potranno inoltre essere più di quattro (tranne se della stessa famiglia). Le misure colpiscono anche i luoghi di intrattenimento e ricreazione, come cinema, teatri, musei, biblioteche, fitness, centri benessere, piscine, bowling, sale da concerto e altri luoghi simili che dovranno rimanere chiusi. Anche le visite a ospedali e case di cura non saranno più possibili. L’esecutivo ha anche pronunciato un divieto degli sport di contatto (come calcio, basket e hockey, ma non il tennis). Una eccezione è prevista per i club professionistici, che non potranno però ospitare spettatori alle partite. Le scuole rimarranno invece aperte. L’istruzione a distanza è prevista solo per scuole di livello terziario.
Basilea: massimo 1000 spettatori a partite e grandi eventi
Dopo Berna, anche Basilea Città ha deciso di limitare a 1000 il numero massimo di spettatori che potranno assistere alla partite casalinghe del FC Basilea e ad altri grandi eventi. Il provvedimento deciso dal governo cantonale entra in vigore con effetto immediato fino alla fine dell’anno. La misura intende far fronte al forte aumento di nuovi casi di infezione da Covid-19, ha reso noto l’esecutivo renano. La stessa misura è in vigore da lunedì anche nel canton Berna. In Argovia i servizi del medico cantonale hanno invece autorizzato stamattina il FC Aarau ad accogliere fino a 3400 spettatori seduti nella stadio del Brüggifeld. Nel capoluogo argoviese gli spettatori dovranno comunque portare la mascherina, mantenere la distanza raccomandata e non potranno bere alcol. Le autorità argoviesi hanno inoltre precisato che l’autorizzazione potrà essere revocata qualora i contagi da Covid-19 dovessero aumentare in modo preoccupante o nel caso le norme di sicurezza non saranno garantite