Mendrisio

Campus SUPSI a tetto, ma in ritardo

La costruzione grezza che accoglierà il Dipartimento ambiente costruzioni e design è ultimata. L’inaugurazione dell’edificio ha però dovuto essere prorogata di 12 mesi, all’anno accademico 2020-2021
(Foto Putzu)
Lidia Travaini
22.05.2019 06:00

MENDRISIO - L’edificio è cresciuto a vista d’occhio per mesi ma ora, a poco più di due anni dalla posa della prima pietra, ha raggiunto le sue dimensioni finali. In via Catenazzi a Mendrisio la costruzione grezza che ospiterà il nuovo campus universitario SUPSI, in particolare il Dipartimento ambiente costruzioni e design, è terminata e sono iniziati i lavori di finitura.

Per toccare con mano l’avanzamento del cantiere ieri il gruppo di accompagnamento istituzionale che segue lo sviluppo dei progetti SUPSI in fase di realizzazione ha visitato il sito mendrisiense. Guidato dall’architetto Andrea Bassi, il gruppo (formato da rappresentanti della SUPSI e dell’USI, delle Città di Mendrisio e Lugano, del Cantone, del mondo politico, eccetera) ha scoperto le ultime novità della costruzione, che presenta già molte delle sue caratteristiche fondamentali, su tutte la lunga strada interna che unirà i livelli superiori, le grandi finestre, il colore rossastro delle pareti e gli ampi spazi per le zone didattiche e amministrative che saranno divisi da pareti vetrate. La costruzione oggi è visibile in tutto il suo volume: 130 metri di lunghezza, 40 di larghezza e 17 di altezza (i piani sono 7, di cui 2 interrati e 5 fuori terra). «Siamo molto contenti dell’avanzamento dei lavori», ha commentato il direttore generale della SUPSI Franco Gervasoni, presente alla visita.

Sebbene le opere proseguano senza intoppi particolari, un ritardo rispetto alla tabella di marcia iniziale c’è. Inizialmente prevista per l’anno scolastico 2019-2020, l’inaugurazione del campus ha dovuto essere prorogata di un anno accademico, al 2020-2021. «Il cantiere è stato concepito come un immenso lego. Gli enormi pezzi prefabbricati che compongono la costruzione sono infatti stati realizzati in due ditte esterne ticinesi, e portati a Mendrisio già pronti - chiarisce l’architetto Domenico Iacobucci, responsabile del Servizio logistica della SUPSI -. La prefabbricazione degli elementi non ci ha però garantito la velocità e i benefici sperati, soprattutto in fase di assemblaggio. Inizialmente speravamo addirittura di recuperare un piccolo ritardo iniziale, ma così non è stato e l’inaugurazione ha dovuto essere spostata».

Lo stabile ospiterà anche, nei suoi piani interrati, un grande parcheggio con park and rail della Città di Mendrisio. Sebbene sia quasi ultimato, anche per la sua apertura bisognerà verosimilmente attendere l’inaugurazione dell’intero campus.

L’entusiasmo tra i presenti è però evidente. Molte le domande, anche tecniche, poste soprattutto a Bassi. La soddisfazione degli addetti ai lavori è anche legata ai mutamenti in corso nel comparto. L’area della stazione è infatti in trasformazione e, forse proprio grazie alla SUPSI, diverse iniziative edilizie sono in fase di realizzazione nella zona dietro i binari ferroviari, contribuendo a darle vitalità.