Decreti d'accusa per quattro giornalisti del Caffè

Il direttore Lillo Alaimo è accusato di ripetuta diffamazione ed infrazione alla legge federale contro la concorrenza sleale - Il domenicale farà ricorso
Red. Online
05.03.2017 11:06

LUGANO - Novità nella vertenza che vede opporsi il domenicale "Il Caffè" e la clinica Sant'Anna. Il procuratore pubblico Antonio Perugini ha firmato decreti d'accusa contro quattro giornalisti del domenicale: il direttore Lillo Alaimo, il vicedirettore Libero d'Agostino, il caporedattore Stefano Pianca e la giornalista Patrizia Guenzi. La testata ha già annunciato di aver inoltrato ricorso tramite il legale Luca Allidi.

Per Alaimo le accuse più pesanti: ripetuta diffamazione e infrazione alla legge federale contro la concorrenza sleale. Il direttore del Caffè è stato condannato a una pena pecuniaria, sospesa condizionalmente, di 60 aliquote giornaliere da 270 franchi (per complessivi 16'200 franchi) e al pagamento di una multa di 2'000 franchi. Per gli altri giornalisti coinvolti l'accusa è di ripetuta diffamazione e le pene, sempre pecuniarie, sono più leggere.

Nell'edizione odierna il Caffè, oltre ad aver annunciato il ricorso, manifesta qualche perplessità sulla rapidità del procedimento giudiziario che li vede coinvolti: "Mentre il procedimento a carico della nostra testata è andato avanti rapido, pare fermo, invece, quello che riguarda il chirurgo, autore dell'errore medico. Contro i quattro decreti d'accusa il legale del Caffè, Luca Allidi, ha già inoltrato opposizione".

La Clinica Sant'Anna ha accettato con sollievo la sentenza: "La clinica rispetta la libertà di stampa come anche il giornalismo d'inchiesta; ma questo quando la legge e la verità non vengono violate! L'evidente scopo ultimo dell'accanimento giornalistico de "Il Caffè" era mettere in dubbio la qualità e la sicurezza delle cure mediche fornite dalla clinica (e più in generale dal settore sanitario privato)".