Bellinzona

Il Polo biomedico tra risanamento e altre spese all'orizzonte

Gli interventi allo stabile di via Vela acquistato dal Comune sono necessari già entro fine 2022 per 1,1 milioni - Non sono esclusi un ulteriore credito nei prossimi mesi e altri lavori imprevisti - Intanto già spesi 185.000 franchi in delega
Lo stabile Fabrizi in via Vela a Bellinzona, futuro Polo biomedico. ©CdT/Chiara Zocchetti
Simone Berti
17.05.2022 21:35

Il risanamento delle parti dello stabile Fabrizia che hanno raggiunto la fine del proprio ciclo di vita dovrà essere realizzato completamente entro fine 2022, e non «a tappe nei prossimi anni» come il Municipio di Bellinzona aveva ipotizzato nel messaggio tramite cui il 1. ottobre 2021 aveva chiesto (e poi ottenuto dal Legislativo il 25 dello stesso mese) il credito urgente di 6 milioni di franchi per l’acquisizione dell’edificio di via Vela. E come vedremo ulteriori spese potrebbero essere necessarie a breve.

È quanto emerge dal nuovo messaggio municipale con cui l’Esecutivo chiede un credito di 1,1 milioni per, appunto, procedere con il risanamento più impellente dell’edificio lasciato libero dall’IRB dopo il trasloco nella nuova sede di via Chiesa. Obiettivo: garantirne il funzionamento per i prossimi 10-15 anni, in attesa che le attività si trasferiscano nel futuro quartiere delle Officine. Si tratta di interventi già annunciati nel citato messaggio autunnale e «nel frattempo valutati nel dettaglio». L’urgenza è dettata dal fatto che il Polo biomedico va attivato il più presto possibile, evitando di lasciarsi sfuggire le realtà in arrivo. Per i lavori non è prevista una domanda di costruzione ma solo la procedura di notifica, dove necessario.

Le opere urgenti già eseguite

Tra l’altro, in considerazione delle trattative con i potenziali nuovi affittuari (che come detto sono avanzate spedite, tanto che secondo il Municipio lo stabile sarà completamente occupato dal 2023), e tenendo conto della loro urgenza a insediarsi entro l’estate, in attesa del nuovo messaggio «si è provveduto all’anticipo di alcuni importanti lavori di manutenzione che si presentavano inderogabili», aggiunge l’Esecutivo citando anche motivi di sicurezza. Questi interventi sono stati effettuati con delega municipale, per una spesa quantificata in 185.000 franchi. Contemporaneamente «sono stati analizzati tutti gli elementi costruttivi per definire quali elementi dovevano essere sistemati». Da qui il credito di 1,1 milioni di franchi per degli interventi giudicati «minimali» che, riconosce l’Esecutivo, potrebbero «portare a degli investimenti imprevisti sui prossimi 10-15 anni».

La strategia del Municipio

A difesa della sua strategia di intervento, il Municipio ricorda che per un risanamento completo sarebbero stati necessari 6 milioni, e per costruire da nuovo (comprese le installazioni specialistiche) ce ne sarebbero voluti 14. Inoltre, l’accordo con il precedente proprietario prevedeva che se il Comune non avesse acquistato l’immobile, lo stesso avrebbe dovuto essere riconsegnato allo stato antecedente l’ingresso dell’IRB, con un ripristino stimato in 1,5-2 milioni.

Nuovo credito in arrivo?

Rispetto al messaggio dello scorso autunno, emerge però un’altra novità. Se allora si scriveva che solo «tra 10-15 anni sarà necessario risanare anche i laboratori e gli uffici», ora si spiega che in una parte degli stessi - il quarto piano per cui le trattative con potenziali inquilini sono in corso - potrebbero giungere altre spese già a breve. «Nel caso sorgessero nuove necessità per il quarto piano ci si riserva di sottoporre al Consiglio comunale una nuova richiesta di credito nei prossimi mesi».