Traffico

In coda per quattordici giorni

Nel corso del mese di luglio, ai due portali della galleria del San Gottardo, sono stati registrati incolonnamenti da record – L’USTRA sta cercando soluzioni a nord e a sud per sgravare un flusso sempre più intenso - Il TCS: «Occhio al fine settimana di Ferragosto»
Giona Carcano
13.08.2022 06:00

Trecentocinquanta ore di coda ai due portali della galleria autostradale del San Gottardo. O, se preferite, oltre 14 giorni. È l’incredibile dato del traffico registrato lo scorso mese di luglio nel punto nevralgico del trasporto europeo. Sono queste le cifre – fornite dalla polizia urana – contenute nell’articolo di ieri del Tages Anzeiger. Si tratta di un record assoluto, anche per ciò che riguarda le chiusure totali del tunnel (36, più di una al giorno) e gli interventi per veicoli in panne (57). L’aumento rispetto al periodo pre-pandemia è sostanziale: nel 2019, sempre nel mese di luglio, il numero totale di ore con code era stato di 265. Molti i fattori che potrebbero aver concorso a questa impennata di blocchi: il caos negli aeroporti di tutta Europa, così come la fine della pandemia dopo due anni di restrizioni più o meno rigide. Eppure, una spiegazione esatta non esiste. Stando ai dati forniti dall’USTRA, infatti, i veicoli transitati nel luglio 2019 erano stati 754.644, contro gli 810.903 dello scorso mese. Un aumento, sì, ma non tale da spiegare l’importantissimo incremento delle ore di coda.

Fame di mobilità

Per Dirk Helbling, professore all’ETH di Zurigo ed esperto nel campo del traffico, «il San Gottardo ha oramai raggiunto il suo limite di capacità. Quindi, nonostante un flusso di traffico piuttosto costante, gli ingorghi si creano naturalmente». Inevitabile, dunque. E, in prospettiva, le cose non miglioreranno, perché il numero di veicoli in transito dovrebbe aumentare ancora. Guido Biaggio, vicedirettore e capodivisione Infrastruttura stradale Est dell’USTRA, da noi contattato, conferma: «A livello nazionale i dati di traffico vanno effettivamente in questa direzione e hanno ormai raggiunto i livelli pre-COVID. Un’analisi approfondita la potremo fare solo a fine 2022 quando avremo i dati definitivi, ma la tendenza è chiara». Il dirigente spiega che «in prospettiva, l’USTRA si attende che con il prospettato aumento della popolazione in Svizzera e la fame di mobilità (soprattutto per il tempo libero) la situazione non potrà migliorare e molto dipenderà dalle alternative proposte dalle altre infrastrutture di trasporto attraverso le Alpi». Il traffico ai portali del San Gottardo è dunque destinato a rimanere, anche per le abitudini dei vacanzieri che attraversano la Svizzera. «L’automobilista segue la tratta più corta per recarsi dal punto A al punto B», spiega a questo proposito Massimo Gonnella del TCS. «A seconda dal luogo di partenza e di destinazione, non è sempre semplice scegliere rotte alternative, a meno che non si accettino notevoli deviazioni e quindi distanze da percorrere ben più lunghe. I nuovi sistemi di navigazione con aggiornamenti istantanei sul traffico permettono all’automobilista di identificare i problemi di traffico e considerare altri percorsi. Inoltre, è risaputo che l’Italia è una delle destinazioni più gettonate per le vacanze. È perciò praticamente inevitabile che vi siano code per passare il confine, come ve ne sono peraltro in altre tratte, come al Monte Bianco».

CUPRA, indicazioni positive

In attesa del completamento del raddoppio del San Gottardo, che tuttavia non va letto in chiave sgravio del traffico ma soltanto in ottica sicurezza, l’USTRA ha messo in campo delle soluzioni temporanee per provare ad alleviare alcune situazioni. Sia sul versante ticinese, sia su quello urano. «L’asse autostradale rimarrà indubbiamente sotto pressione e tutte le possibili opzioni andranno ponderate», premette Biaggio. «Alcune misure sono di ordine tecnico e le possiamo implementare, altre – come un possibile pedaggio – necessitano una decisione politica, per la quale in Svizzera è necessario un ampio consenso e una maggioranza». A livello di soluzioni tecniche, a partire da luglio l’USTRA ha implementato il progetto CUPRA. Una misura utile a sgravare dal traffico parassitario i comuni dell’Alta Leventina e che favorisce l’uscita verso i passi. «Le prime indicazioni che abbiamo sono positive, in quanto si nota da una parte un buon utilizzo della corsia preferenziale di uscita verso Airolo/Passi, e dall’altra una diminuzione del traffico parassitario che prima usciva a Quinto e attraversava gli abitati di Ambrì/Piotta e Airolo», commenta ancora Biaggio. «L’USTRA, dopo queste prime positive esperienze, intende riproporre la possibilità soprattutto nei prossimi weekend di forte traffico vacanziero, in attesa del completamento della CUPRA stessa con l’aggiramento dell’area di Stalvedro, per il quale è appena stato pubblicato un progetto in attesa di approvazione». Ma anche al portale nord l’USTRA sta testando delle misure. «Stiamo cercando una soluzione ottimale per l’uscita di Wassen, che spesso viene utilizzata per accedere ai passi, attraversando anche qui alcuni centri abitati tra Wassen e Göschenen, con tutte le conseguenze che ciò comporta. Abbiamo portato avanti un progetto di dosaggio dell’uscita di Wassen in direzione sud e stiamo analizzando i risultati, mentre la chiusura completa dell’uscita non porta alcun beneficio, in quanto i viaggiatori utilizzano in questa situazione l’uscita di Amsteg, anticipando soltanto il problema. Riassumendo, riteniamo di completare la CUPRA a sud e il prolungo dell’uscita a Göschenen a nord il prima possibile, in modo da sgravare da una parte i comuni limitrofi dal traffico parassitario, ma anche di garantire un accesso più fluido ai passi. Inoltre, avvieremo campagne di sensibilizzazione mirate, volte a informare sulle possibili alternative al San Gottardo o alle previste finestre di forte traffico».

Rientro massiccio alle porte

Nell’attesa, il traffico continuerà a essere congestionato. A proposito: con il fine settimana di Ferragosto alle porte, la situazione al portale sud del San Gottardo diventerà caldissima. «In Svizzera, la settimana prossima riprende la scuola in 16 cantoni o semi-cantoni», avverte da parte sua Gonnella. «Pure in altri Paesi europei stanno per riaprire le scuole e una parte di queste persone passerà dal San Gottardo. È quindi da prevedere un rientro massiccio delle ultime famiglie di vacanzieri con bambini d’oltralpe. A questo si aggiunge il ponte di Ferragosto che, almeno per i Paesi e i cantoni cattolici, significa ulteriori spostamenti, magari anche solo per il weekend. Vista questa concomitanza di fine vacanza e ponte di Ferragosto, prevediamo degli incolonnamenti straordinari durante tutto il fine settimana». Traffico che, secondo il TCS, andrà avanti almeno fino alla fine di agosto, per poi attenuarsi leggermente nel corso del mese di settembre. Il consiglio? Spostarsi in settimana, in modo da evitare i picchi.