Elezioni

«Io non volevo candidarmi come sindaco»

Per Val Mara è una scossa: Daniele Maffei rinuncia all’Esecutivo – Per 22 anni è stato alla guida di Melano
© Ti-Press / Elia Bianchi
Red. Lugano
17.05.2022 19:07

Daniele Maffei non ha politicamente vissuto molto bene queste ultime settimane. L’8 maggio era stato superato da Jean-Claude Binaghi nell’elezione indetta a Val Mara per decidere il sindaco (il primo, tra l’altro, nella storia del Comune nato dall’aggregazione di Maroggia, Melano e Rovio). Deluso non tanto per il risultato, quanto piuttosto per essere stato spinto a sfidare il collega e poi molto probabilmente appoggiato meno del previsto dagli elettori della propria area. «Fossi stato coerente con me stesso - ci ha spiegato - non l’avrei fatto. Ma ascoltando la dirigenza del partito alla fine è stato deciso di partecipare». Maffei ha così annunciato di voler lasciare il neocostituito Municipio di Val Mara, in cui il 10 aprile era stato eletto con 587 voti sulla lista PLR - GLRT e Verdi Liberali. Per il Comune si tratta di una scossa, perché Maffei rappresenta un politico di peso: consigliere comunale a Melano dal 1988 al 1992, poi municipale e infine sindaco dal 2000 al 2022.

«Sarei rimasto solo 2 anni»

Nessuno è insostituibile, questo è vero, ma resta il fatto che, con le dimissioni di Maffei, nel Municipio di Val Mara siede solamente (Binaghi, ex sindaco di Maroggia) uno dei tre sindaci che hanno portato avanti il discorso aggregativo. Anche Riccardo Costantini, ex sindaco di Rovio, aveva deciso di correre solamente per il Consiglio comunale. «Sono state - sottolinea però Maffei - scelte diverse. Costantini ha rinunciato (alla nascita del terzo figlio, ndr) per questioni familiari. È vero che al nuovo Esecutivo mancherà probabilmente un po’ di esperienza. Ma ce la faranno. Non avranno bisogno di me. Mi ero messo a disposizione per far partire bene il Comune, ma sapendo che sarei rimasto solo due anni (fino alle prossime elezioni, ndr)».