Il caso

La bella vita, il milione e la condanna

Parzialmente accolto l'Appello dell'ex direttore della società che gestiva la vecchia area di servizio di Stalvedro – Gli è stata inflitta una pena di 27 mesi parzialmente sospesa
© CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
06.02.2023 11:00

Due anni e tre mesi parzialmente sospesi in ragione di 24 mesi per un periodo di prova di due anni. È stata comunicata alle parti venerdì la sentenza della Corte di appello e di revisione penale di Locarno per il processo a carico dell’ex direttore della società che gestiva la vecchia area di servizio di Stalvedro ad Airolo. In primo grado, alle Assise criminali, al 73.enne era stata inflitta una pena di 2 anni e mezzo (di cui 6 mesi da espiare). È stato dunque parzialmente accolto l’Appello dell’accusato, mentre è stata respinta la sua richiesta di proscioglierlo dal reato di riciclaggio di denaro ripetuto. Sull’arco di un decennio l’uomo aveva sottratto poco più di un milione di franchi alla ditta di cui era anche presidente del Consiglio di amministrazione.

Soldi per scopi personali

Soldi utilizzati per scopi personali e, in particolare, per aiutare finanziariamente la donna rumena che aveva conosciuto in un postribolo e con la quale aveva una relazione. È stato dunque ritenuto colpevole dei reati (tutti ripetuti) di amministrazione infedele aggravata, falsità in documenti, danneggiamento di dati e riciclaggio di denaro, appunto. Parzialmente accolto, infine, per una somma di circa 38.000 franchi, l’Appello della parte lesa che chiedeva il risarcimento delle spese legali.

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