Chiasso

Le questioni da risolvere in un mondo di fragilità

Dopo gli sfratti in via Tell e via Chiesa, avvenuti quest’estate, è arrivata la conta dei danni e delle necessarie pulizie – Continua il contenzioso tra gli amministratori degli immobili e la società che faceva da intermediario: chiesti 140.000 franchi
©Chiara Zocchetti
Stefano Lippmann
02.12.2025 06:00

A volte un’immagine vale più di mille parole. Un adagio che, purtroppo, ben si presta per descrivere la situazione che si è presentata in alcuni degli appartamenti di via Tell e via Chiesa a Chiasso. Immagini che denunciano una evidente situazione di disagio, di fragilità, ma anche di sostanziale abbandono. Buste della spesa contenenti rifiuti accatastate nel bagno, una cucina sporca nella quale si intravedono rifiuti e allo stesso tempo confezioni di alimentari. E poi ancora: vestiti e giocattoli (compresa una bicicletta per bambini) depositati senza ordine in quello che verosimilmente doveva essere il salotto. Quanto abbiamo appena descritto è lo scenario che si sono trovati, una volta aperta la porta d’entrata, i proprietari di un appartamento di via Chiesa a Chiasso. Una questione nota, della quale il Corriere del Ticino ne ha parlato nell’edizione del 30 agosto e del primo ottobre 2025. Stiamo parlando dei 25 appartamenti che Consulca SA, da anni, affidava a Reab Sagl. Società, quest’ultima, riconducibile a fra Martino Dotta. Spazi che, a loro volta, venivano destinati a persone o a famiglie che stavano vivendo un momento di fragilità, che avevano bisogno d’aiuto. Reab, infatti, si prefigge di «fare da intermediario tra proprietari ed inquilini per il disbrigo delle pratiche burocratiche, come pure da garante tra le due parti per quanto riguarda il pagamento degli affitti mensili, delle spese e l’amministrazione corrente dell’oggetto locato». Quest’estate, come noto, di fronte ai troppi affitti non pagati, Consulca SA ha deciso di intervenire, finanche arrivando allo sfratto degli inquilini. Una situazione che, di fatto, era diventata insostenibile. «Da più di 10 anni mettiamo a disposizione spazi abitativi per Reab – ci spiegano gli amministratori di Consulca –, e lo facciamo a un prezzo di favore. Negli ultimi due anni però la situazione è peggiorata – ammettono – e in più occasioni a Chiasso è dovuta pure intervenire la Polizia per questioni di ordine pubblico». Oltre ad alcune difficoltà per quel che riguarda il comportamento di alcuni inquilini, «Reab ha cominciato a far fatica a pagare gli affitti» ci viene spiegato. E quest’estate, come abbiamo raccontato, si è dovuto giocoforza intervenire: anche perché lo scoperto aveva superato i 100.000 franchi.

Il precetto esecutivo

Uno scoperto che, negli ultimi mesi, si è ridotto soltanto di alcune migliaia di franchi. «Fra Martino ha provato a proporci un piano di rientro – ci viene spiegato – ma ad oggi non si è mosso praticamente nulla». In tal senso abbiamo potuto consultare anche alcuni scambi di mail tra Reab e Consulca. L’ultima, in ordine cronologico, che abbiamo potuto leggere risale al 26 ottobre e il gerente di Reab spiega: «Il mio avvocato mi ha suggerito di attendere a versare qualsiasi acconto, fintantoché non vi avrà sottoposto un accordo di rientro». Ad oggi «malgrado le sollecitazioni, non c’è stata alcuna proposta di rientro» commentano gli amministratori di Consulca. Alla Società non è quindi rimasto altro da fare che intraprendere i passi necessari per recuperare il dovuto. Negli scorsi giorni – ci è stato confermato – è stata inoltrata domanda di esecuzione, un passo necessario per arrivare al precetto esecutivo: 107.000 franchi di pigioni non pagate e circa 30.000 franchi per i danni arrecati agli appartamenti.

Lavori in corso

Negli appartamenti di via Tell e via Chiesa, nel frattempo, non si è rimasti con le mani in mano. «Una decina di contratti li abbiamo ripresi direttamente noi – ci raccontano gli amministratori di Consulca –. Allo stesso tempo abbiamo avviato i lavori di riammodernamento di diversi spazi abitativi». Senza contare la «sostituzione delle cucine o del mobilio danneggiati, nonché alcune porte». Una vicenda, non si nasconde, «dalla quale escono tutti danneggiati: non solo i proprietari ma anche le autorità e lo Stato».

Nella giornata di ieri abbiamo provato a raggiungere anche fra Martino per un presa di posizione il quale, però, ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione essendoci alcune pendenze giuridiche in sospeso.

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