Gola di Lago

L'«imboscata» al generale Guisan sulla strada che porta alla bocchetta

Per i novant’anni della Strada Marca il Consorzio che la gestisce ha fatto un opuscolo ricco di storia e aneddoti
©CdT/Chiara Zocchetti
Federico Storni
16.05.2022 06:00

«Tra i moltissimi che volevano vedere e salutare l’uomo più importante della Confederazione vi era mio papà con alcuni suoi amici. Decisero dunque di costruire una rosta (sbarramento semicircolare con delle frasche) che avrebbe dovuto rallentare se non arrestare il convoglio degli alti graduati con ilGenerale, così che avrebbero potuto porgere i loro omaggi». Il Generale era Henri Guisan, l’anno il 1944, e il luogo Gola di Lago, dove Guisan si era recato in incognito per una visita al distaccamento sito alla bocchetta. Un segreto di Pulcinella, per i capriaschesi, che con lo stratagemma descritto nel testo citato poterono salutare «il più amato di tutti gli svizzeri». La testimonianza (una donna all’epoca ragazzina, che al generale diede un bacio) è riportata nell’opuscolo «I 90 del consorzio Strada Marca - Gola di Lago», edito dal Consorzio stesso in occasione della ricorrenza (chi fosse interessato a una copia prenda contatto tramite www.stradamarcagoladilago.ch). La pubblicazione è ricca di aneddoti curiosi come quello citato. Interessante, fra gli altri, il ricordo della sciatrice Michela Figini, che ha ricordato di quando a Gola di Lago c’era un piccolo impianto sciistico e «la prima pista notturna del Canton Ticino, illuminata con due fari comperati agli Studi Televisivi di Comano». Vi si facevano anche delle gare, a cui la campionessa ticinese aveva partecipato da giovane, al pari della compianta Doris De Agostini. Per non parlare delle notizie sui progetti non realizzati, come quello di trasformare la torbiera (oggi protettissima) in un lago alpino artificiale profondo due metri con annesso complesso alberghiero, per fare il bagno d’estate e pattinare d’inverno.

Un futuro complicato

È dunque un passato ricco di fascino, quello reso possibile dalla strada Marca. Un passato festeggiato sabato con un momento ufficiale e conviviale. Ma cosa riserva il futuro al Consorzio? «Negli ultimi anni abbiamo rifatto un terzo della strada - ci dice il presidente Matteo Prada. - La sfida ora sarà risistemare i restanti due terzi». Sfida vera, perché trovare i finanziamenti diventa sempre più difficile. Citiamo un consorziato durante l’ultima assemblea:«Non ci si capacita che la strada non venga ritirata dal Comune di Capriasca». Un concetto ribadito anche da Prada: «La strada dovrebbe andare al Comune, è interamente sul suo territorio, ma Capriasca non ha volontà di farlo». Proprio per una questione finanziaria. Finché la strada è del Consorzio viene considerata strada di montagna, ma se passasse al Comune si dovrebbero per legge fare opere di urbanizzazione che potrebbero costare alcuni milioni di franchi.

Chiediamo: si valuta dunque la posa di una barriera, l’introduzione di una tassa d’uso? No, il Consorzio se possibile vorrebbe evitarlo: «La vediamo come una possibile ancora di salvezza», dice Prada. Solo, quindi, se le cose si metteranno davvero male.