Luci rosse: ballerine, bordelli, pistole

LUGANO - Le donne attive nel ramo erotico vanno protette e, entro gennaio, un gruppo di esperti elaborerà misure a loro tutela. Questi gli intendimenti espressi dal Consiglio federale a margine della discussione intorno al progetto in consultazione da un anno di abolire lo statuto di ballerine di cabaret. Ed è proprio alla luce dei numerosi pareri pervenuti che è emersa con insistenza la necessità di intervenire nell?intero settore, quindi non solo in quello del cabaret. Intanto, in Ticino prosegue la discussione (il testo si trova di fronte alle commissioni) intorno alla nuova legge cantonale sulla prostituzione. Norme che dovranno portare, si spera, punti fermi in un settore che fa gola a molti, anche alla criminalità perché è un mondo dove si muovono montagne di soldi e dove è facile imbattersi in traffici illegali (leggi droga) ed altri reati (sfruttamento, usura, tanto per citarne solo alcuni): il tutto frammisto a pura violenza. Nel frattempo, il commercio continua. Vi sono alcuni locali in regola ed altri che tengono aperti i battenti con un occhio alle ragazze e l?altro all?eventuale arrivo degli agenti per un controllo. In mezzo ci sono poi i night. Una volta in Ticino se ne contavano 45: ora ne sono rimasti una quindicina, conferma Sandro Iaria titolare dell?albergo Victoria di Paradiso e del dancing Cécil oltre che delegato per il Ticino dell?ASCO (l?associazione mantello svizzera dei night club e degli impresari artistici). Andando avanti di questo passo, dice poi, i locali notturni, dancing e night scompariranno per lasciare il posto ai bordelli. Ed a questo punto il discorso scivola sulle cattive compagnie che spesso girano attorno ai locali a luci rosse.