Edifici

Lugano: due proprietà vendute, sei da acquistare

Breve viaggio nella compravendita immobiliare della Città: battute all’asta una casa a Castagnola e un terreno a Barbengo - Ma il Comune intende anche fare spesa a Barbengo, Besso, Carona, Pazzallo e Pregassona, fra compere ed espropri
Federico Storni
12.10.2022 06:00

Ieri nelle casse di Lugano è entrato quasi un milione di franchi. Il risultato della vendita all’asta di due proprietà comunali, una casa di nucleo a Castagnola e un terreno edificabile a Barbengo. Asta che per il momento ha finalizzato il «mercato» in uscita della Città, che d’altronde non bazzica d’abitudine il mondo della compravendita immobiliare (il precedente più prossimo era stata la tentata vendita all’asta della casa Montarina a San Bernardino, poi ceduta tramite trattativa privata). Ad animarsi, nei prossimi anni, sarà piuttosto il mercato in entrata: sono sei, a nostra conoscenza, le proprietà su cui la Città ha messo gli occhi.

Fermi al piede

Prima di entrare nel merito, due considerazioni che valgono sia in caso d’acquisto che in caso di vendita. Uno: è una questione d’opportunità, non di necessità. La Città, per quanto si descriverà, acquista perché ha in mente dei contenuti e dei progetti e vende perché non ne ha (più). Non si tratta quindi di separarsi dai «gioielli di famiglia» per far quadrare i conti. Due: il Consiglio comunale deve avere voce in capitolo. Nei casi specifici, ha avallato negli scorsi mesi le due vendite, mentre deve ancora esprimersi su tutti i possibili acquisti.

E veniamo alle due aste di ieri. La buona notizia è che non sono andate deserte. La cattiva è che in entrambi i casi vi era un solo offerente e quindi il trapasso di proprietà è avvenuto a piede d’asta. Vale a dire 453.000 franchi per la casa di nucleo a Castagnola e mezzo milione per il terreno edificabile di Barbengo. Quanto ai motivi per cui la Città ha deciso di separarsi da questi beni, la casa di Castagnola non si prestava ad alcun utilizzo di tipo pubblico e non sarebbe valso la pena ristrutturarla per rimetterla sul mercato. Il terreno di Barbengo, invece, doveva ospitare un parcheggio (l’ex Comune l’aveva acquistato proprio per questo), proposta poi stralciata dal Consiglio di Stato. Dato che non si intravede una valenza pubblica e degli interessati si erano fatti avanti, la Città ha deciso di venderlo all’asta.

La Città della musica e il parco

Nei prossimi anni la Città intende, più che vendere, ampliare il proprio parco immobiliare. Innanzitutto acquistando lo stabile di Besso dalla RSI per tramutarlo nella «Casa della Musica» per un investimento a carico della Città di oltre 21 milioni di franchi: il progetto, formalizzato di recente, dovrà ora essere vagliato dal Consiglio comunale. Così come, in tutt’altra procedura, la possibilità - a cui accennavamo ieri - di espropriare a Barbengo un edificio che ospitava la dogana per inserirlo in una nuova area di svago (progetti più precisi sui contenuti al momento non ce ne sono). Vi è poi un’altra acquisizione «nota» che attende una decisione del Legislativo: quella del parco San Grato diCarona, di proprietà dell’Ente turistico del Luganese. Quest’ultimo ha già votato la cessione alla Città un anno fa. L’esborso previsto per le casse comunali è pari a 4,5 milioni di franchi.

L’autosilo e le pigioni

Vi sono poi due nuove proposte d’acquisto, ancora da formalizzare. Appaiono in coda al Preventivo cittadino 2023, fra «le opere che, per la prima volta, sono state introdotte e pianificate nel prossimo quadriennio». La prima - il messaggio è previsto già per l’anno prossimo, riguarda il mappale 104 di Pazzallo. Cioè un terreno su cui - ci dice la capodicastero Immobili Cristina Zanini Barzaghi - si intende costruire un autosilo. Il prezzo d’acquisto è indicato in 2,3 milioni e, se andrà in porto, servirà poi una variante di Piano regolatore per permettere la costruzione del parcheggio (oggi si trova in zona residenziale). La seconda acquisizione, prevista nel quadriennio, è quella di due mappali nell’area ex Spohr a Pregassona per stimato mezzo milione. La Città è già proprietaria di diversi edifici nell’area e in passato era stata ventilata l’ipotesi di ricavarvi appartamenti a pigione accessibile o moderata.

L’esproprio del MAT

C’è, infine, un’altra espropriazione in vista (anche in questo caso il messaggio è atteso per l’anno prossimo): quella del mappale 908 di Pregassona, per 2,5 milioni. Serve per realizzare il parco fluviale di Cornaredo con la «piazza sul fiume». Un progetto che ha già ottenuto la licenza edilizia. Sul mappale da espropriare si trova un edificio che si intende abbattere: oggi i suoi spazi sono affittati dal Movimento artistico ticinese. Il MAT.

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