Malumore tra le bancarelle spostate ai giardini Pioda

Spazi ridotti e bancarelle troppo piccole. C’è un certo malumore tra gli ambulanti che, regolarmente, animano il mercato di piazza Grande a Locarno. Un mercato che dovrà temporaneamente lasciare il salotto cittadino per lasciare spazio al Festival del film. Non è certo una novità. Anzi, una consolidata tradizione, che richiede un sacrificio, seppur limitato nel tempo (dal 22 luglio al 26 agosto). A creare malumore è però il fatto che, quest’anno, le bancarelle non potranno approfittare degli spazi dei giardini Rusca, ma solo di quelli – più limitati – dei giardini Pioda. E questo, stando a quanto confermato al CdT dallo stesso Comune, in sostanza perché la nuova pavimentazione adottata nei giardini Rusca, in calcestre, non potrebbe sopportare la posa di tavoli, bancarelle e così via. Pena danneggiarla. La Città, ritenendo la soluzione adottata un compromesso necessario, sottolinea il suo apprezzamento per il mercato e per i mercanti. Tanto che il progetto per la riqualificazione del centro urbano prevede uno spazio confacente per questo importante attrattore non solo turistico, con tutti gli orpelli necessari.
L’unica soluzione individuata
A generare il malcontento sono però anche altri fattori. I tempi della comunicazione, avvenuta 48 ore prima del mercato del giovedì (ovvero di oggi) e, soprattutto, l’imposizione di utilizzare bancarelle di due metri uguali per tutti. Ciò che rende complicato, solo per fare un esempio, la vendita di vestiti e così via. Merci che necessitano almeno di una tenda per garantirne l’integrità dalle intemperie. Ad occuparsi del mercato, su mandato del Municipio, è come noto l’Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli. Dalla quale ci confermano la scelta presa dall’Esecutivo, rimarcando che a loro volta avrebbero preferito la soluzione dei giaradini Rusca, i quali indubbiamente offrono più agio per l’attività della vendita ambulante. Parecchie, comunque, le soluzioni ricercate in alternativa ai giardini Pioda, anche assieme alla Polizia comunale. Ma, tra norme anti COVID-19 – ad esempio con i ristoranti che giustamente hanno ottenuto maggiori spazi all’esterno – e altri inghippi, non è stato possibile scovare un luogo idoneo. Se non quello proposto. Per ciò che concerne la bancarella standardizzata, infine, si tratta di una scelta che mira all’equità e alla volontà di dare la possibilità di partecipare al maggior numero possibile di espositori.
Pavimentazione delicata
«In effetti la pavimentazione in calcestre è più morbida rispetto ad altri tipi di materiale. E con le bancarelle potrebbe rovinarsi. In caso di siccità, in una giornata con un po’ di vento, potrebbe inoltre alzarsi della polvere. Ciò che non è il massimo per un mercato», spiega, contattato in merito dal CdT, il municipale Bruno Buzzini. «Durante il Festival del film, inoltre, c’è un’affluenza elevata di persone tra largo Zorzi e i giardini Rusca. La scelta dei giardini Pioda, dunque, è da ricondurre anche alla volontà di venire incontro alle esigenze di tutti quanti vivono Locarno durante la kermesse pardata». Buzzini, però, sottolinea che il sacrificio cui sono chiamati gli ambulanti non si ripeterà sul medio termine. «Non a caso nel progetto di riqualificazione del centro urbano è previsto un filare di alberi in largo Zorzi, che oltre a separare i portici dai giardini, metterà a disposizione ampi spazi al mercato o ad altri eventuali stand». Il tutto in una cornice che, almeno sulla carta, si preannuncia più che decorosa e vicina al lago.
C’è chi vuole passare all’azione
Bisogna dunque sperare che le motivazioni addotte, nonché le rassicurazioni per il futuro, riescano a calmierare gli animi degli ambulanti, perché – come confermato da alcuni di loro al CdT – c’è chi sta pensando a uno sciopero proprio durante il Festival del film. Un modo, approfittando della massiccia presenza di media e pubblico, «per rivendicare il diritto di lavorare».