Il caso

Morti in casa anziani: nessuna discussione generale

Bellinzona, il Legislativo dice no alla richiesta del gruppo Lega-UDC: «Aspettiamo che ci sia una sentenza definitiva» - No pure alla sospensione temporanea dei vertici dell'istituto di Sementina
L'istituto di Sementina. © CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
16.05.2022 19:59

Niente da fare per la proposta di risoluzione avanzata dal gruppo Verdi-FA-MPS-POP-Indipendenti in merito ai decessi avvenuti in casa anziani a Sementina durante la prima ondata pandemica. Dopo che il Ministero pubblico ad inizio mese ha emanato tre decreti d’accusa nei confronti dei due dirigenti e dell’ex capocure per ripetuta contravvenzione alla Legge federale sulla lotta contro le malattie trasmissibili dell’essere umano (impugnati dai diretti interessati: si andrà a processo in Pretura penale), l’altra sinistra chiedeva in sostanza la sospensione dei vertici fino alla conclusione del procedimento penale. Il Legislativo di Bellinzona stasera ha detto no con 39 contrari, 10 favorevoli e 5 astenuti.

Stessa sorte pure per la discussione generale (38 no e 14 sì) auspicata dal gruppo Lega-UDC. I consiglieri comunali Sacha Gobbi e Tuto Rossi hanno osservato che «questa tragedia merita più rispetto. Il minimo che si possa fare è finalmente spiegare cosa è successo, anche perché da oramai due anni i parenti delle vittime attendono le scuse del Municipio. I due rapporti dell'Ufficio del medico cantonale sono chiarissimi. E l'Esecutivo continua a fare come le tre scimmiette».

«È troppo presto»

I capigruppo dei partiti storici hanno evidenziato sì la necessità di «sapere cosa è accaduto», tuttavia non è ancora giunta l'ora, in quanto non c’è una sentenza definitiva. «Sono convinta che, al momento opportuno, avendo a disposizione tutti gli elementi, si potrà fare una discussione a livello politico», ha affermato Lisa Boscolo (Unità di sinistra). Ha rincarato la dose il collega PLR Tiziano Zanetti, secondo il quale il Legislativo «deve dimostrare sensibilità e vicinanza ai familiari degli anziani deceduti, ma soprattutto serietà».

«Avevamo ragione»

Contenuti simili, ma intervento decisamente più incisivo, quello del popolare democratico Paolo Locatelli, che non ha lesinato critiche all’Esecutivo per come ha gestito il delicatissimo dossier ed ha auspicato l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta a livello cantonale su come sono state gestite le case anziani ticinesi durante la fase più acuta della pandemia. Dal canto suo Giuseppe Sergi (Verdi-FA-MPS-POP-Indipendenti) ha puntualizzato che, allo stato attuale, il procuratore generale Andrea Pagani e la procuratrice pubblica Pamela Pedretti hanno «detto quello che il nostro gruppo sta ripetendo da anni. Il Municipio sembra essere l’unico a non essersi accorto che in questa vicenda c’è un elemento nuovo, sempre ribadendo naturalmente la presunzione d’innocenza delle tre persone finite sotto inchiesta».

Bocche cucite dell'Esecutivo

L'Esecutivo non ha replicato agli interventi, ribadendo stando zitto in sostanza quanto affermato nel comunicato stampa dello scorso 3 maggio, ovvero che «si rivela del tutto prematuro trarre delle conclusioni», proprio perché il direttore generale, la direttrice sanitaria e l'ex collaboratrice hanno impugnato i rispettivi decreti d'accusa. Quindi, come detto, la vicenda approderà entro la fine dell'anno in Pretura penale a Bellinzona.

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