Il caso

Poliziotto dal piede pesante: condanna bis

Moesano, il capo della Regione della Polizia cantonale grigionese è stato ritenuto colpevole anche in appello di grave infrazione alle norme della circolazione - Ridotta però la pena pecuniaria
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Alan Del Don
17.08.2022 18:17

Nulla da fare nemmeno in seconda istanza per il capo della Regione Reno-Moesa della Polizia cantonale grigionese William Kloter. Il 44.enne ufficiale è stato nuovamente condannato oggi, in appello, a Coira, a pena pecuniaria sospesa (ridotta rispetto al primo dibattimento) per grave infrazione alle norme della circolazione per quanto capitato oltre quattro anni fa. L’arringa dell’avvocato difensore Max Imfeld (presente in aula contrariamente all’accusa, sostenuta dalla procuratrice pubblica Evelyne Thoma) non ha dunque fatto cambiare idea al giudice Alexander Moses che ha in pratica confermato la sentenza dell’11 febbraio 2021 del presidente del Tribunale regione Moesa Mirco Rosa.

Da Coira a Giubiasco

Contro quest’ultimo verdetto l’ufficiale aveva inoltrato ricorso. Non contestando, ovviamente, i fatti, ma cercando di inquadrarli nell’ambito di quanto capitato quel giorno, il 27 febbraio 2018. Allora il capo della polizia del Moesano si trovava a Coira per lavoro quando ricevette la telefonata di un superiore che lo invitava a recarsi al Centro di formazione della Polizia cantonale ticinese a Giubiasco, dove un suo aspirante aveva assistito al ferimento di un agente che aveva sbagliato a manipolare l’arma d’ordinanza durante la sessione d’esami. Precipitatosi a Sud delle Alpi, il 44.enne incappò nel radar sull’A13 a Soazza: viaggiava a 126 chilometri orari al posto di 80 con le luci blu accese e la sirena in funzione.

Le tesi delle parti

Una velocità eccessiva per l’accusa, considerando altresì che al volante c’era un tutore della legge, oltretutto recidivo in quanto era già stato «beccato» nell’estate 2017. Per la difesa, che ha chiesto l’assoluzione, tuttavia, si trattava di un’urgenza; l’imputato non aveva fatto altro che rispettare l’ordine ricevuto dai superiori, recandosi con la massima celerità in Ticino