Posti magici e dove trovarli

VALLE DI MUGGIO - Tutti dovremmo avere quel posto al mondo che ci ricorda il senso di libertà provato da bambini. Un prato a lato della casa dei nonni, un nascondiglio vicino alla baita in montagna, la casetta sull’albero. Luoghi dove tornare per ricordarci chi siamo. Due giovani fratelli, Samuele e Luca Cereghetti, il loro posto da sogno lo hanno trovato lungo la strada che dalla Bellavista passa per la Muggiasca e continua sul sentiero che porta a Muggio, e ora lo vogliono condividere con molti altri. Si tratta del podere di Pianspessa che, sui suoi pendii, porta ancora la testimonianza del passato rurale della regione: il roccolo dalla facciata ricurva, la nevèra, gli aceri secolari (che, con i loro 5 metri di diametro, sono probabilmente stati piantati attorno al 1770), la stalla, ma soprattutto la struttura principale, oggi fatiscente, completa di una cucina, di un salone signorile, con tanto di camino, utilizzato fino a due anni fa come pollaio, di un locale che serviva da caseificio, o ancora di una graa.

I due ragazzi – Luca è uno studente di storia di 25 anni e Samuele, tecnico agrario, che ne ha 22 – sono cresciuti poco lontano da lì: i genitori gestiscono infatti il vicino agriturismo Dosso Dell’Ora. Spinti dalla passione e dall’amore per il proprio territorio, due anni fa hanno rilevato il terreno e oggi sono pronti a lanciare l’idea finora custodita nel cassetto: il Progetto paesaggio di Pianspessa. Un progetto che vuole salvaguardare prati e pascoli dall’imboschimento e dall’erosione del terreno, e restaurare le strutture adattandole ad attività agricole e turistiche che permettano di restituire l’area alla pubblica fruibilità.
Il lavoro che li aspetta è molto: il Progetto paesaggio Pianspessa prevede un investimento di oltre 4 milioni di franchi che andranno a coprire interventi su 7 ettari di terreno e 3 mila metri cubi di volumi. Questo comporta anche che ci siano molti enti e uffici con competenze diverse da coinvolgere, ci racconta Luca Cereghetti. «Quando abbiamo scoperto l’esistenza dello strumento di lavoro “Progetto paesaggio” e compreso l’interesse del Cantone ci siamo ulteriormente convinti ad andare avanti». «Ci è sembrato importante recuperare l’insieme dell’area e dare una seconda vita sia all’ambito agricolo, sia a quello etnografico e storico», continua il giovane. « Ci rendiamo però conto che risistemare il comparto senza garantirgli una gestione futura è uno spreco: verrebbero investiti molti soldi con la consapevolezza che, pochi anni dopo, il tutto tornerebbe a cadere a pezzi», racconta ancora Cereghetti con un trasporto palpabile. «Per noi Pianspessa è un patrimonio che può essere salvato. Non vogliamo crearne un museo – aggiunge poi –, ma piuttosto conciliare uno stare insieme moderno, fatto di gite, feste, eccetera, ad una convivialità che richiami il passato». Nello stilare la lista di idee, fondamentali sono stati la formazione dei ragazzi e il fatto che i genitori tengano un’azienda agricola: esperienze che verranno integrate allo scopo di gestire i prati per fini agricoli; sistemare il nucleo alpestre, la nevèra, i sentieri, gli orti o la graa a scopi turistici e didattici; creare un caseificio e delle cantine attive nell’ambito dell’azienda agricola ma in cui si possano anche degustare i prodotti; avere un angolo in cui esporre i libri sull’anima rurale della regione o ancora spazi adatti per i bambini. «La gestione agrituristica permetterebbe infatti di salvaguardare in modo duraturo gli interventi di recupero».

Dal lato pratico, la domanda di costruzione non è ancora stata pubblicata a causa della vastità del progetto e del quadro finanziario da chiarire, spiega ancora il giovane storico: «C’è tuttora della burocrazia da sbrigare – racconta –, in particolar modo bisogna stabilire i vincoli imposti dal fatto che gli edifici sono classificati come beni culturali locali. Gli interventi consentiti alle strutture devono quindi essere ben definiti. Ciò nonostante, il progetto è condiviso da tutti e la domanda di costruzione potrebbe arrivare entro la fine dell’anno». Quando questi ultimi dettagli verranno messi a punto, si sapranno anche il costo definitivo e il finanziamento pubblico nell’opera. Nel frattempo, i due progettisti sono alla ricerca di generosi amanti del patrimonio pronti a investire nel progetto che, sul sito www.pianspessa.com, possono trovare ulteriori dettagli.