Un robot subacqueo per cercare il giovane scomparso nel lago

Nonostante tutti gli sforzi, finora non è stato possibile individuarlo. Sarà dunque fondamentale l’arrivo sul Verbano degli specialisti del GRES (il Gruppo ricerca elettronica subacquea) per ritrovare il corpo del 21.enne portoghese, residente in valle Leventina, tuffatosi ieri in serata da un pedalò e non più riemerso dalle acque del Verbano, nel tratto di lago antistante la riva di Minusio. Le ricerche del giovane, che era a bordo del piccolo natante con alcune altre persone, erano subito iniziate grazie all’intervento immediato della Polizia lacuale, dei sommozzatori della Società di salvataggio Sub Aqua di Tenero e di un elicottero della Rega, ma senza successo. Dopo la sospensione a causa del buio, l’operazione è stata ripresa oggi, concentrandosi sulla fascia superficiale del lago, ma – come detto all’inizio – per ora del corpo del giovane non vi è traccia.
Un fondale profondo
Nel punto in cui il 21.enne si è immerso, il fondale del Verbano è particolarmente profondo. Proprio per questo è subito partita una richiesta all’indirizzo degli specialisti del Gruppo di ricerca elettronica subacquea delle polizie cantonali di Ginevra e Vaud. Quest’ultimo dispone di apparecchiature altamente performanti, come un «siluro» che permette di visionare i fondali e un robot che può essere inviato a grandi profondità. La stessa attrezzatura – il cui arrivo è atteso nei prossimi giorni – era già stata utilizzata qualche anno fa per una ricerca simile nelle acque del Ceresio.
Intanto restano aperti gli interrogativi sulle possibili cause del dramma, che ha seguito di poche ore – lo ricordiamo – la morte di un ventenne nelle acque del fiume Maggia a Ponte Brolla. In tale ambito gli esperti mettono in evidenza, in particolare, la temperatura relativamente bassa dell’acqua del lago al momento del fatto. Una condizione provocata dai temporali che si erano registrati la scorsa settimana.