Ticino

Verso nuove basi legali per la polizia

Il Consiglio di Stato ha approvato l’avvio della consultazione sul messaggio riguardante la revisione totale della Legge e del Regolamento sulla polizia
© CdT/Gabriele Putzu (archivio)
Red. Online
06.07.2022 14:10

«Se in futuro dovremo cambiare l'assetto della polizia cantonale, la nuova legge fungerà da base». Con queste parole il comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi ha presentato oggi in conferenza stampa la revisione totale della Legge e del Regolamento sulla polizia il cui messaggio è stato approvato questa mattina dal Consiglio di Stato, dando avvio alla consultazione. La nuova proposta di revisione «intende garantire una normativa moderna e snella a supporto dell’attività di polizia, assicurando la tutela dei cittadini e delle cittadine e offrendo una maggiore flessibilità alla rapida evoluzione del contesto sociale, tecnologico e tecnico».

Le novità

La revisione totale della Legge e del Regolamento sulla Polizia ha richiesto un intenso e lungo lavoro. «Che è stato ottimizzato con una presa di contatto con l'esterno e i consigli che giornalmente arrivano dalla popolazione», ha aggiunto il capitano Elia Arrigoni, capo dei Servizi generali della Polizia cantonale. Le principali novità della revisione riguardano in particolare una definizione più chiara e univoca dei principi generali, una suddivisione più accurata delle diverse competenze di polizia, un aggiornamento e una migliore flessibilità dell’organizzazione della Polizia cantonale, nonché l’aggiunta di norme fondamentali a garanzia del principio di legalità e un’esplicitazione delle misure coercitive. L'avvocata Bernadette Rüegsegger ha spiegato: «È la struttura della legge a cambiare, sono stati esplicitati i principi. Il capitolo delle misure coercitive, ad esempio, è stato completamente riorganizzato e sono state precisate tutte le varie misure». È stato inoltre definito - che oggi è molto vago - verso chi viene espletata l'azione di polizia.

Dal 1989 le cose sono cambiate

L’attuale Legge sulla polizia, approvata dal Gran Consiglio il 12 dicembre 1989, si è confrontata negli anni con importanti cambiamenti. Dopo oltre tre decenni vi è ora la necessità di adottare una base legale completa e aggiornata attraverso una revisione totale. Cocchi ha evidenziato come la Legge sulla polizia sia uno strumento fondamentale dello Stato di diritto che determina i compiti della Polizia cantonale e le competenze sia della Polizia cantonale sia delle polizie comunali, e che non limita in alcun modo le discussioni in corso sull’assetto della «Polizia ticinese» del futuro.

Norman Gobbi, consigliere di Stato e direttore del Dipartimento delle istituzioni, ha sottolineato che «questa legge è figlia di un processo democratico e giudiziario (con i vari giudizi emessi dal Tribunale federale) affinché sia più solida e conforme alle sfide attuali e future». Il nuovo disegno di Legge presentato oggi è infatti il frutto di dieci anni di lavori preparatori, che ha comportato in particolare molteplici elaborazioni valutate a livello giuridico e poi discusse sul piano operativo e un ascolto attivo delle necessità provenienti dal terreno, dai partner e dalla cittadinanza. Il risultato è un disegno di legge che conta 81 articoli e un disegno di regolamento composto di 72 articoli, accompagnato dal rapporto esplicativo. La nuova revisione è stata impostata per contenere unicamente i fondamenti indispensabili, mentre il regolamento, più flessibile negli aggiornamenti, prevede le disposizioni che non richiedono una base legale in senso formale.

Un iter ancora lungo

Al gruppo di lavoro interno costituito a tale scopo hanno preso parte l’ex tenente colonnello Decio Cavallini, il maggiore Marco Zambetti, il capitano Elia Arrigoni, la responsabile del settore giuridico avv. Bernadette Rüegsegger, l’allora giurista della Polizia cantonale lic. iur. Denise Albasini Tajana e l’allora praticante MLaw Jesse Erard.

L’iter prevede ora che le autorità e i partner consultati possano segnalare i loro emendamenti fino al 30 settembre 2022, in seguito il disegno di Legge, una volta elaborati i risultati della procedura di consultazione, sarà sottoposto alla Commissione competente, dopodiché spetterà al Parlamento ticinese pronunciarsi.