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Cadere dal pero

La preoccupazione di Lorenzo Quadri per l’impatto finanziario sul contribuente dello spostamento del deposito FFS è certamente legittima, ma altrettanto certamente tardiva
Federico Storni
19.08.2022 06:00

La preoccupazione di Lorenzo Quadri per l’impatto finanziario sul contribuente dello spostamento del deposito FFS è certamente legittima, ma altrettanto certamente tardiva. Specialmente se si considera che se vi era una persona in Svizzera che poteva contribuire a evitare questo sperpero di denaro pubblico - perché è questo che l’esponente leghista sottintende nel suo post su Facebook - quella persona era proprio Lorenzo Quadri. Quadri è stato eletto per la prima volta in Municipio a Lugano nel 2008 ed era dunque parte della legislatura che ha stilato la variante di Piano regolatore che dava fra le altre cose la tutela al deposito. Non risulta che si sia opposto allora. Né si può affermare che lo spostamento del deposito sia stato rivelato ieri. A mo’ di esempio, su queste pagine ne abbiamo scritto per la prima volta nel febbraio del 2020. C’era dunque tempo per protestare, per tuonare dalle colonne del Mattino della Domenica, di cui Quadri è direttore. Non risulta che sia stato fatto. Né si trova traccia di sue rimostranze in proposito a Berna fra i 303 atti parlamentari che ha sottoscritto da quando dal 2011 siede in Consiglio Nazionale (nello stesso anno è pure entrato nella Commissione trasporti, che si occupa anche delle FFS). Il consiglio a Quadri è quello di attivarsi prima la prossima volta. Perché, a seguire la sua logica, è anche per la sua inazione che ora «a sem nümm a pagaa».