In corner

Un croissant di traverso

La dirigenza bianconera non ha ancora completamente esaudito il desiderio espresso da Croci-Torti di avere una rosa sufficientemente profonda
Nicola Martinetti
13.08.2022 06:00

«Sarà importante presentarsi all’appuntamento con dei giocatori pronti. Non troppi, ma pronti a un simile palcoscenico e soprattutto alla Super League». Nella suggestiva sala «Cenacolo Fiorentino» del Grand Cafè Al Porto, lo scorso 23 maggio, Mattia Croci-Torti era stato chiaro. Tendendo in fondo una mano, tra un croissant e un bicchiere di succo d’arancia, alla dirigenza bianconera. Pianificare l’avvio dell’attuale stagione, tra preliminari di Conference League e turni di campionato anticipati per far spazio al Mondiale in Qatar, si prospettava un compito delicato. Farlo rinnovando una buona fetta della rosa, dopo gli illustri addii di fine annata, ancora di più. Di qui la ponderata richiesta avanzata dal «Crus», priva di qualsivoglia volo pindarico. Stringi stringi, il 40.enne momò ha compreso fin da subito che, in sede di mercato, ben difficilmente la società avrebbe investito al fine di allestire una rosa sufficientemente profonda per fronteggiare il doppio impegno campionato-Conference League. Non, quantomeno, prima di avere ottenuto la certezza di prendere parte a un’eventuale fase a gironi. L’auspicio del tecnico bianconero, al proposito, mirava dunque ad altro. Nello specifico, a degli interventi di spessore atti a colmare puntualmente i vuoti lasciati dalle partenze dei vari Maric, Custodio, Lavanchy, Rüegg e Lovric. Così da ricostruire per tempo una spina dorsale inedita ma solida, in grado di reggere l’urto con un immediato ed estenuante tour de force. Di fronte al precoce addio all’Europa per mano del Be’er Sheva, condito da un deficitario avvio di Super League, l’impressione è che il desiderio di Croci-Torti, seppur già rivisto al ribasso, alla fine sia stato esaudito solo a metà. La dirigenza si è si mossa per andare effettivamente a colmare le già citate lacune, ma non esattamente secondo i termini richiesti dal tecnico sottocenerino. Di fatto, tra i nuovi innesti giunti durante il mercato estivo, il solo Ousmane Doumbia si è rivelato pronto a sobbarcarsi importanti carichi di lavoro fin dal giorno zero, mantenendo un rendimento più o meno costante. I_vari Mai, Arigoni, Mahou, Bislimi, Babic e Hajdari hanno invece dovuto adattarsi in corso d’opera. Lasciando intravedere il loro potenziale, sì, ma barcamenandosi anche tra una condizione ancora non ottimale e - per alcuni - qualche guaio fisico che ne ha ulteriormente complicato l’inserimento. L’imprevedibile variabile degli infortuni, che non ha arriso ai bianconeri, ha infine fatto il resto. Presentando un doloroso conto di cinque sconfitte in sei incontri, con un retrogusto di occasione sprecata. Il congedo dalla (ingombrante?) Conference League permetterà ora ai bianconeri di proseguire la stagione con ritmi più usuali. Tendendo una mano sia al gruppo di Croci-Torti, uscito un po’ frastornato dalla prima fase della stagione, sia alla dirigenza sottocenerina. Che, di fatto, non ha ancora completamente esaudito il legittimo desiderio espresso dal «Crus» nella famosa colazione di fine maggio. Di tempo, da qui alla chiusura del mercato, ce n’è ancora a sufficienza. Per rispettare almeno la seconda parte della richiesta - «pronti soprattutto per la Super League» -, con un occhio di riguardo per la coppa. E, soprattutto, per evitare che i deliziosi croissant gustati nella sala «Cenacolo Fiorentino» finiscano con l’andare di traverso a qualcuno.