Lutto

«Godard era il Cinema con la C maiuscola»

La scomparsa del regista franco-svizzero ha suscitato numerose reazioni e omaggi
©CHRISTOF SCHUERPF
Ats
13.09.2022 17:55

La scomparsa del regista franco-svizzero Jean-Luc Godard, avvenuta oggi all'età di 91 anni, ha suscitato numerose reazioni e omaggi. Il «ministro» svizzero della cultura Alain Berset rende omaggio a uno dei più grandi cineasti del nostro tempo, mentre il presidente francese Emmanuel Macron ricorda il più iconoclasta dei registi della Nouvelle Vague.

Il consigliere federale Alain Berset si è detto «molto toccato» dalla notizia della morte di Jean-Luc Godard. «La Svizzera ha perso uno dei suoi più grandi registi», ha dichiarato.

«Le sue opere hanno ispirato generazioni di cineasti in tutto il mondo e la sua immensa eredità e influenza passeranno alla storia», ha dichiarato Berset, che conosceva personalmente l'artista.

«Dalla sua casa di Rolle, Jean-Luc Godard ha rivoluzionato la settima arte», ha commentato su Twitter Nicolas Bideau, direttore di Presenza Svizzera. «Uno dei più grandi intellettuali del mondo ci lascia, il nostro pensiero va alla sua famiglia».

Due giorni prima, l'11 settembre, Bideau aveva reagito alla morte di un altro grande regista svizzero della stessa generazione di Godard, Alain Tanner. Quest'ultimo aveva lanciato la carriera del padre, l'attore Jean-Luc Bideau, nel film «La Salamandre».

«Godard, il Cinema con la C maiuscola»

Per il direttore della Cineteca svizzera di Losanna, Frédéric Maire, «Godard era il Cinema con la C maiuscola». «Ciò che affascina nella sua opera è che non ha mai smesso di sperimentare», ha dichiarato oggi a Keystone-ATS.

Il suo ultimo film «Addio al linguaggio» («Adieu au langage», 2014) ha ricevuto una Palma d'oro speciale a Cannes, che non è andato a ritirare. «Nonostante la sua età, è stata una dimostrazione che era ancora completamente al passo con i tempi. È un film che riflette sullo stato del mondo, sulla guerra, e dà un po' di speranza attraverso l'infanzia».

Una delle ultime apparizioni di Jean-Luc Godard si è tenuta nell'aprile 2020 durante una discussione con il regista Lionel Baier, allora responsabile della sezione Cinema alla Scuola cantonale d'arte di Losanna (ECAL). Il loro scambio era stato trasmesso in diretta su Instagram in un'intervista di più di un'ora e mezza seguita da migliaia di persone.

Un osservatore sopra la massa

I registi del mondo intero hanno perso qualcuno che ha definito il linguaggio con il quale lavorano, ha detto oggi Baier sulle onde della RTS, giudicando la sua scomparsa come «una perdita inestimabile».

Secondo Baier «è un po' come perdere un osservatore che era un po' al di sopra della massa. Si diceva che fosse tagliato fuori dal mondo, ma non è vero: parlava agli abitanti di Rolle. Si interessava di tutto, leggeva i giornali».

Per Paolo Moretti, che ha appena lasciato la direzione della Quinzaine des Réalisateurs di Cannes per assumere quella della sezione Cinema alla Scuola cantonale d'arte di Losanna (ECAL), «Godard ha avuto un ruolo centrale per chiunque sia appassionato della settima arte».

Per questo programmatore di festival e cinefilo, «Godard - che ha scoperto all'età di 16 o 17 anni - è stato uno dei primi shock estetici e politici. Tutti i suoi film sono diventati dei classici in un modo o nell'altro».

A Godard ha reso omaggio anche il Consiglio di Stato del Canton Vaud, regione dove il regista viveva. Lascia «un ricordo nella regione in cui è cresciuto che è tanto vivido quanto pieno di infinita ammirazione», ha scritto il governo in un comunicato.

Il Canton Vaud ha sostenuto più volte progetti di Godard, direttamente o attraverso la Fondazione Cinéforom. Fra i più recenti aiuti figurano un programma di digitalizzazione dei suoi film e l'allestimento di una mostra in collaborazione con il festival del film documentario Visions du Réel di Nyon (VD).

Macron: «Perdiamo un tesoro nazionale»

In Francia, il presidente Emmanuel Macron ha reso omaggio al regista franco-svizzero, «il più iconoclasta dei registi della Nouvelle Vague». «Perdiamo un tesoro nazionale, uno sguardo di genio», ha scritto su Twitter.

«Era come un'apparizione nel cinema francese. Poi è diventato un maestro», ha aggiunto. Ai suoi occhi, Jean-Luc Godard «aveva inventato un'arte decisamente moderna, intensamente libera».

La morte di Godard non lascia indifferente nemmeno Brigitte Bardot, che lo ricorda su Instagram con un «Tu non sarai mai dimenticato'' con accanto un cuore rosso spezzato. L'attrice che fu protagonista de 'Il disprezzo' (1963), adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo di Alberto Moravia, sul suo profilo social posta una serie di foto in bianco e nero che ritraggono lei e il cineasta giovanissimi.

Un altro attore del cinema francese, Alain Delon, ha dichiarato alla France Presse: »si volta una pagina del cinema mondiale....Grazie, Jean-Luc, per i bei ricordi che ci hai lasciato. Sappi che sarò sempre fiero di avere 'Nouvelle Vague' (film del 1990) nella mia filmografia«.