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Il Roam Festival chiude all'insegna della ricercatezza

Molteplici sonorità provenienti da tutto il mondo nella rassegna che per tre sere ha calamitato un folto pubblico al Parco Ciani
©¬Ti-Press
Federica Rossi
24.07.2022 07:42

Terza e ultima serata, sabato, del Roam Festival di Lugano che dopo due spazi interamente dedicati alla produzione italiana, ha allargato i propri orizzonti accogliendo tre artisti provenienti da altre differenti realtà musicali. A partire da Hilke, ex componente del gruppo belga Amatorski, che ha inaugurato la lunga serata con un'elettronica sperimentale e ricercata abbinata a testi sensibili alle condizioni della società odierna. Seconda sul palco la sudafricana Alice Phoebe Lou, autentica “chicca” della rassegna con all’attivo anche una candidatura agli Oscar per migliore canzone originale e che la sua timbrica sofisticata e un atteggiamento frizzante ha ammaliato il pubblico per quasi un'ora con un repertorio prevalentemente Indie rock ma che a tratti ha regalato anche piacevoli sfumature blues. A concludere il festival è stato poi il trio americano Son Lux, che basa la propria proposta musicale su sonorità elettroniche sofisticate in cui inseriscono cadenze soul e rock.

Una trittico sonoro che ha accontentato il numeroso pubblico accorso anche sabato al Parco Ciani chiudendo in modo ideale un Roam Festival confermatosi una delle rassegne più innovative e propositive dell'estate musicale ticinese.