L'oscuro rock psichedelico di Nic Gyalson

LUGANO - Un rock psicotico e oscuro dal sound rétro. Il musicista ticinese Nic Gyalson torna sulla scena con "Underneath My Feet", singolo di lancio dell'album "You Could Almost", progetto ambizioso che nei prossimi mesi porterà alla pubblicazione di tre EP e poi di una versione in vinile del disco. L'artista luganese, classe 1992, accompagnato dai musicisti Dario Pedrazzi e Serena Maggini, si ripresenta a 3 anni di distanza dal suo primo lavoro in studio, "Alluvision", con un viaggio tra sonorità psichedeliche, e pop-rock dal sapore vintage. Il primo capitolo di "You Could Almost" è formato da 3 brani, disponibili dal 5 ottobre sui maggiori store digitali e pubblicati da TouchTime Records. Ad accompagnare il singolo di lancio, in cui si sentono gli echi blues dell'America più paludosa, la struggente ballata "Spinnin' Around In The Shade" e "Qualcosa Si Trova", stralunato pop-rock che sembra uscito dai luna park mentali di Syd Barrett.
Ma non c'è solo musica nel mondo di Nic Gyalson. L'artista nato a Locarno si è infatti occupato personalmente dell'inquietante video di "Underneath My Feet": cinque intensi minuti girati tutti in notturna, in cui il cantautore si destreggia tra regia, fotografia e recitazione. Nic Gyalson interpreta due ruoli in quella che definisce "un'avventura stremante ma al contempo stupenda, che mi ha permesso di mettermi alla prova dal punto di vista tecnico, fisico e psicologico (i tempi di produzione sono durati oltre un mese, n.d.r.)". Il musicista ticinese racconta inoltre due dei momenti più difficili da realizzare di questa angosciante storia di conflitto interiore, rappresentato da due personaggi simili ma opposti (in un cortocircuito di ego-alter ego ottimamente reso dagli effetti speciali): "Il falò è un vero falò ai margini della foresta e la benzina utilizzata per l'incendio alla baracca è veramente benzina. Abbiamo prestato la massima attenzione per non far propagare le fiamme. Nella scena in cui esco dal lago, girata durante l'eclissi lunare, c'era invece il rischio di annegare nelle insidiose acque del lago Maggiore, a causa del pesante abito da donna che indossavo".