Tre giovani svizzeri nei guai a Milano per un manifesto

Tre giovani svizzeri in Milano vittime di un equivoco
Milano, 10 (ag) – Quale giornale ha dato notizia dell’arresto di tre giovani svizzeri, impiegati di Banca, sorpresi mentre stavano lacerando dei manifesti che inneggiavano alla vittoria. Il fatto sembra dovuto ad equivoco. I giovani stavano leggendo una specie di proclama poetico che lo scrittore Marinetti, noto per le forme originali delle sue manifestazioni, aveva fatto diffondere numerosissimo per tutta la città. I tre giovani avevano staccato dal muro il foglio per meglio leggere il manifesto intitolato: «La guardia del Brennero». Essi furono sorpresi da un fascista che li tradusse in questura accusandoli di aver stracciato il manifesto della vittoria. Furono trattenuti in attesa di informazioni sul conto loro. In seguito alle pubblicazioni dei giornali, la direzione della Banca Commerciale Italiana, presso la quale i tre erano impiegati, li ha licenziati. Essi stessi hanno chiesto di poter rimpatriare, ciò che sarà loro concesso appena esaurite le pratiche per l’incidente.
I popolari scendono dall’Aventino e mutano atteggiamento
Roma, 10 (ag) – Il Consiglio Nazionale del partito popolare cattolico ha chiuso i propri lavori votando un ordine del giorno nel quale conferma l’antitesi programmatica del partito popolare cattolico da quello fascista. L’ordine del giorno invita il gruppo parlamentare a fissare le modalità per il ritorno a Montecitorio. Malgrado questa formula antifascista della mozione redatta dal Consiglio Nazionale del partito, l’agenzia Nazionale crede di sapere che in seno al Consiglio Nazionale stesso è prevalsa la corrente più temperata e che è facile prevedere che il gruppo popolare cattolico, entrando alla Camera, adotterà un atteggiamento di fiancheggiamento o per lo meno di benevole attesa. Secondo la stessa agenzia, il Popolo continuerà ad essere l’organo riconosciuto del partito popolare cattolico, ma dovrà modificare la sua tattica nei confronti del governo, assumendo un nuovo orientamento che non sarebbe di recisa opposizione. È possibile che il Popolo, fondato come si ricorda da Don Sturzo, muti anche il suo titolo.
La giunta comunale di Milano sarà composta di fascisti
Milano, 10 (ag) – La Giunta municipale della città di Milano, presieduta dal senatore Mangiagalli, ha rassegnato le sue dimissioni. Il Consiglio comunale provvederà subito alle nuove elezioni. La piccola crisi ha origini amministrative ma subisce anche una ripercussione politica. Nel campo amministrativo si erano manifestati dei dissensi fra gli esponenti della Giunta, ma a determinare però le dimissioni ha valso anche l’ordine impartito dal segretario del partito fascista on. Farinacci, che la Giunta di Milano doveva cioè essere composta esclusivamente da fascisti tesserati. In questo senso si provvederà.
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