Il personaggio

«Contro la Francia serve un exploit, ma tanti giocatori sono fuori forma»

L’ex nazionale danese Lars Lunde fotografa il momento della selezione di Hjumand: «La squadra ha peccato di supponenza all’esordio, sottovalutando la Tunisia»
Il selezionatore danese Hjumand. © AP
Nicola Martinetti
26.11.2022 06:00

Il pareggio all’esordio contro la Tunisia è stato accolto tiepidamente in Danimarca. Del resto dalla formazione di Kasper Hjulmand, che un annetto e mezzo fa ha incantato tifosi e appassionati spingendosi fino alle semifinali di Euro 2020, ci si attendeva qualcosina di più. «Invece il debutto è stato deludente - rileva senza troppi giri di parole Lars Lunde, attaccante dello Young Boys e della Nazionale danese a metà degli anni ‘80 -. E la cosa non mi sorprende. Innanzitutto perché a mio avviso la squadra ha sottovalutato la Tunisia, peccando di supponenza. Secondariamente il ct Hjulmand ha scelto - sbagliando - di puntare su troppi giocatori che nella prima parte di stagione non hanno trovato spazio nei rispettivi club. In campo questo si è tradotto in una manovra priva di automatismi e del giusto ritmo. Nonché in un insipido e scialbo 0-0».

Oggi pomeriggio (ore 17) i danesi saranno chiamati a reagire. Ma di fronte si ritroveranno la Francia campione in carica. «Inutile girarci attorno, quello odierno è un autentico crocevia per capitan Kjaer e compagni - prosegue Lunde -. Se dovessero riuscire a strappare un risultato utile, potrebbero anche rilanciare il loro torneo, finendo con l’andare lontano. Ma sarà tostissima. Anche perché in questo momento devono fare i conti con un problema di difficile risoluzione: manca infatti un attaccante in grado di fare la differenza. Quelli inseriti in rosa sono fuori forma o troppo deboli. La speranza è che i Bleus, dopo il convincente esordio contro l’Australia, approccino questa sfida con troppa arroganza. Forse convinti che la Danimarca vista all’esordio non possa costituire un particolare pericolo. Se così non fosse, e Mbappé e compagni interpretassero al meglio questo match, beh, diventerebbe durissima. Ma le sorprese, come abbiamo visto in questo primo scorcio di torneo, restano comunque dietro l’angolo».

In chiusura l’ex nazionale dedica un pensiero a Christian Eriksen, tornato a disputare un grande torneo dopo il drammatico arresto cardiaco che lo aveva colpito a Euro 2020: «Era già tornato a vestire la maglia danese negli ultimi mesi, ma è bello rivederlo all’opera su un simile palcoscenico. Una cosa deve però essere chiara a tutti: non bisogna chiedergli di essere chi era prima, perché sarebbe ingiusto. Oggi è un giocatore diverso, con un potenziale differente. E visto quanto è accaduto, direi che va già bene così. D’altronde il passato non può essere cambiato».

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