I più fortunati, Diego, lo hanno vissuto in presa diretta. In tv, alla radio, allo stadio. «Ho visto Maradona» affermano, ieri come oggi, gonfiando il petto, asciugandosi le lacrime. Pochi eletti, l’argentino, lo hanno addirittura affiancato o affrontato in campo. E poi ci sono loro, quelli «arrivati dopo». Al Napoli, sì, trascinato sul tetto d’Italia e d’Europa nel giro di quattro anni e poi consegnato ai posteri con tanti auguri di buona fortuna. Ne sa qualcosa David Sesa, oltre 80 partite con gli azzurri tra il 2000 e il 2004. L’ex attaccante della Nazionale ha percepito forte, fortissima l’eredità lasciata dal Pibe dieci anni prima del suo arrivo. «Perché come possono Napoli e la sua gente dimenticare chi cambiò la storia del calcio» ci dice il 47.enne nato a Zurigo. «Parliamo di un giocatore...
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