Ricordate Berlusconi e il «pullman di tr...»? «Ora mi chiedono di mantenere l’impegno»
Riavvolgiamo il nastro: già nell’occhio del ciclone per esternazioni quantomeno ambigue sul presidente russo Vladimir Putin, l’ex premier italiano Silvio Berlusconi – durante la cena di Natale del Monza, squadra di cui è presidente – si lascia scappare l’ennesima battuta tutto fuorché politically correct. Scatenando i social e, di riflesso, innescando polemiche su polemiche.
Siamo a dicembre, durante la pausa per i Mondiali, e Berlusconi per motivare i suoi calciatori a ottenere risultati migliori se ne esce con queste parole: «Abbiamo trovato un allenatore bravo, simpatico, gentile, capace di stimolare i nostri ragazzi. Io ci ho messo una stimolazione in più perché ai ragazzi ho detto: “Adesso avete il Milan, la Juventus, eccetera... Se vincete con una di questa grandi squadre vi faccio arrivare nello spogliatoio un pullman di tr...”».
La scena, d’altronde viviamo costantemente con lo smartphone in mano, viene immortalata. Nel video, si sentono le risate e gli applausi dei presenti, ma l’uscita del senatore non piace a tutti. Così, ad esempio, Laura Boldrini, deputata alla Camera: «Parole indegne, ancora più ignobili se a proferirle è un senatore della Repubblica e leader di un partito». Forza Italia, nello specifico.
Torniamo al presente, ora. Già, perché proprio oggi il Monza di Berlusconi strappa – a sorpresa ma nemmeno troppo – un successo in trasferta. A Torino, contro la Juventus. Una big, proprio così, al di là del -15 inflitto ai bianconeri. Allo Stadium i brianzoli fanno la differenza con Ciurria e Dany Mota. Due a zero e Juve al tappeto.
I social, una volta ancora, esplodono. A cominciare dai profili ufficiali del Monza. Il motivo è presto detto. Tutti ricordano le parole di Berlusconi e tutti, a questo punto, si chiedono: il presidente manterrà la promessa? La risposta dell’ex premier non tarda ad arrivare. Intercettato da Repubblica, infatti, il presidente del Monza afferma: «Mi hanno già chiamato in 100, mi chiedono di mantenere l’impegno...». E la polemica, di nuovo, è servita.