Il paragone

«Scommettete sul Portogallo»: ne siete proprio sicuri?

I bookmaker non hanno dubbi in vista della supersfida di domani sera: eppure, il nostro avversario non presenta un curriculum vitae tanto diverso da quello rossocrociato
© EPA/ROLEX DELA PENA
Massimo Solari
05.12.2022 23:00

I bookmaker non hanno dubbi. «Scommettete sul Portogallo». Comprensibile. Eppure l’avversario della Nazionale svizzera non presenta un curriculum vitae tanto diverso da quello rossocrociato. E parliamo di Mondiali. «Per vent’anni, dopo Inghilterra ‘66, non partecipammo al torneo» ha ricordato ad esempio il ct dei lusitani Fernando Santos. «Poi cambiò la strategia e, progressivamente, un passo alla volta, ambizioni e risultati sono cresciuti di pari passo». La domanda posta da un connazionale in sala, tuttavia, suonava familiare. «Le grandi individualità non mancano, ma in finale il Portogallo non arriva mai». Già, un po’ come alla Svizzera – per tanto tempo e pure in queste ore – si continua a ricordare lo scoglio psicologico degli ottavi. Ucraina, Argentina, Svezia... Okay, meglio non riaprire le ferite recenti nella competizione. Che poi bruciano quanto quelle dei portoghesi. Tolta la semifinale nell’edizione del 2006, pure Cristiano Ronaldo e compagni non sono mai andati oltre il primo scontro a eliminazione diretta. Nel 2014 e nel 2002 vennero addirittura estromessi alla fase a gironi. Mentre dal citato 1966 in avanti, le presenze ai Mondiali hanno raggiunto quota 8. Appena una in più della Svizzera.

L’equilibro suggerito dalla storia, insomma, rischia di riflettersi in campo. «Ogni passo in più ci rende favoriti per la vittoria finale» osserva sornione Santos. «Oggi, il Portogallo è sempre obbligato a vincere. I miei uomini si nutrono di questa pressione». Rúben Dias, al suo fianco, preferisce invece parlare di 50 e 50. «Si parte dallo zero a zero». A una quarantina di metri di distanza, il difensore centrale del Manchester City troverà il collega Manuel Akanji. E alla riunione di famiglia si uniranno pure Bernardo Silva e Joao Cancelo. Il dato merita attenzione. Poiché il trasferimento di Akanji ai vertici della Premier League contribuisce a dare la giusta dimensione all’ottavo di finale tra Portogallo e Svizzera. Ad affrontarsi, in effetti, saranno due selezioni di spessore. Di più: addirittura l’undici titolare rossocrociato presenta una percentuale maggiore di giocatori attivi nei cinque principali campionati d’Europa. Il 91% per l’esattezza, a fronte dell’82% portoghese. Ah, e il 9% che balla si riferisce alla stella dei Chicago Fire – la nostra stella – Xherdan Shaqiri. Volete continuare a fidarvi dei bookmaker? Fate pure.

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