L'analisi

Nel segno di Malgin e Simion

Nonostante una prestazione poco brillante, la Svizzera batte il Kazakistan e resta a punteggio pieno dopo tre partite - Determinanti le reti di Denis e Dario – Il ticinese: «Fino a poche settimane fa eravamo avversari in finale, ora abbiamo un obiettivo in comune»
Fernando Lavezzo
17.05.2022 23:41

Errori d’esecuzione, occasioni mancate, dischi persi e tremarella finale. No, contro il Kazakistan non è stata una passeggiata. E non è stata una bella Svizzera. Però il percorso dei rossocrociati a Helsinki rimane immacolato: tre partite, nove punti. Era nelle attese, visto il valore degli avversari affrontati fin qui. Già stasera contro la Slovacchia, però, capitan Hischier e compagni dovranno tornare a brillare come avevano fatto domenica con la Danimarca. «È vero, non è stata la nostra partita migliore, ma è bello e importante vincere anche in questi casi», afferma Patrick Fischer, un po’ seccato dalle critiche. «Bisogna dare credito ai kazaki: si sono difesi bene. Dopo aver subìto nove reti all’esordio con i danesi, si sono ricompattati. Si vede che la maggior parte di loro milita tutto l’anno nella stessa squadra di KHL. Non sono affatto scarsi e vanno rispettati. Noi abbiamo sbagliato un po’ troppo, è vero, ma abbiamo provato a giocare nel modo giusto, in velocità, mettendoli sotto pressione con il forechecking. Un esercizio nel quale ci sono mancati tantissimo Thürkauf e Scherwey, ai quali abbiamo concesso un turno di riposo». Al loro posto hanno esordito Riat e Miranda. Tra i pali, invece, ha debuttato Sandro Aeschlimann. Tre partite, tre portieri diversi. Forse una «prima» mondiale.

La strana coppia

Ieri il meglio la Svizzera lo ha dato nel periodo centrale, andando sul 2-0 con le reti di Denis Malgin e Dario Simion. Due compagni di linea che fino a un paio di settimane fa si sfidavano a suon di reti nella finale tra ZSC Lions e Zugo. «Il loro continuo botta e risposta nei playoff è stato spettacolare, ma è ancora più bello vederli in questo terzetto ben completato da Suter», ci dice Patrick Fischer. «Denis è un attaccante fortissimo, molto intelligente con il disco. Pius è bravo a leggere le situazioni. Dario, dal canto suo, garantisce fisicità e velocità. A Zugo è abituato a dialogare con giocatori di classe quali Hofmann e Kovar, quindi sa sempre cosa fare».

«In questi giorni mi chiedono spesso della mia intesa con Malgin dopo una finale vissuta su fronti opposti», ci racconta Simion. «Per noi due, però, non c’è nulla di strano. Adesso abbiamo un obiettivo comune e vogliamo dare il massimo per la nostra Nazionale».

Dopo il Mondiale del 2021 senza reti e un’Olimpiade trascorsa quasi interamente rinchiuso in una stanza d’hotel con il coronavirus, ieri il ticinese ha segnato il suo primo gol in un grande torneo internazionale: «Mi fa davvero piacere, fin qui la mia avventura con la Svizzera non era stata facilissima. Un anno fa a Riga avevo subito un piccolo infortunio alla schiena, mentre di Pechino non voglio neanche più parlare. Finalmente ho rotto il ghiaccio e spero di continuare a fare la mia parte».

L’attaccante valmaggese sa che contro la Slovacchia servirà di più: «Con il Kazakistan era importante vincere e ci siamo riusciti, ma non siamo completamente soddisfatti della nostra prestazione. Ci è mancata un po’ di energia, sia sul ghiaccio, sia in panchina. E anche un po’ di concentrazione. Dobbiamo fare subito un passo in avanti perché ci aspetta una gara molto più intensa».

Sempre a bersaglio

Denis Malgin è andato a segno in tutte le partite di questo Mondiale. Con 3 gol e 3 assist è al secondo posto della classifica marcatori alle spalle del ceco Roman Cervenka (1 gol, 6 assist). In molti si chiedono se l’anno prossimo tornerà a giocare in NHL, dove ha già disputato circa 200 partite prima di far ritorno in Svizzera, prima a Losanna e poi a Zurigo. Lui, per ora, pensa solo al bene della Svizzera: «Siamo sulla buona strada. Anche contro il Kazakistan ci siamo creati tante occasioni che però non siamo stati in grado di concretizzare. Con un paio di reti in più sarebbe stata una partita molto più facile, ma va bene così. Noi sappiamo che non esistono avversari deboli». In attesa che Hischier e Meier alzino il loro livello, la Svizzera può contare sulla coppia Malgin-Simion: «Dario è un bravo ragazzo, mi diverte giocare al suo fianco. Ogni giorno lavoriamo per migliorare la nostra intesa e vi assicuro che la rivalità della finale non incide sulla nostra relazione. Siamo buoni amici».

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