Ghiaccio bollente

La carica di Antti

Le semifinali dei playoff rispettano la logica, a conferma che ben difficilmente chi ha davvero deluso durante la stagione regolare possa all’improvviso accendere l’interruttore della luce
Flavio Viglezio
30.03.2023 06:00

Le semifinali dei playoff rispettano la logica, a conferma che ben difficilmente chi ha davvero deluso durante la stagione regolare possa all’improvviso accendere l’interruttore della luce. Al penultimo atto dei giochi per il titolo arrivano le quattro squadre sicuramente più forti e attrezzate del panorama hockeistico svizzero. I due volte campioni dello Zugo – dopo una regular season con il freno a mano tirato – hanno alzato il loro livello, forti di una rosa di primissima qualità. Lo stesso discorso vale per gli ZSC Lions: lo Zurigo non si è dannato l’anima in campionato, ma nei quarti di finale ha fatto fuori piuttosto facilmente il Davos. Zugo e ZSC sono le finaliste della passata edizione dei playoff e godevano dei favori dei pronostici anche in questa annata agonistica. A cercare di impedire il remake della finale di dodici mesi fa saranno le due migliori formazioni della stagione regolare, le due squadre che hanno chiuso con lo stesso numero di punti (101), Ginevra e Bienne. Del Servette – dopo i quarti di finale con il Lugano – si sa già tutto: il potenziale offensivo degli stranieri, lo spirito combattivo di elementi come Tanner Richard, la possibilità di contare su due portieri di livello come Robert Mayer e Gauthier Descloux. La sfida con lo Zugo promette insomma spettacolo e il Servette va a caccia del primo titolo nazionale della sua storia. L’ultimo trionfo del Bienne in campionato risale invece a 40 anni fa: nel Seeland nelle ultime stagioni si è lavorato nel modo giusto per cercare di tornare al vertice. E il Bienne è probabilmente la squadra che ha saputo offrire l’hockey più attrattivo, negli ultimi mesi. Oggi, purtroppo, il tecnico Antti Törmänen – alla guida dei Seeländer dal 2017 e vincitore del titolo con il Berna nel 2013 – è costretto per la seconda volta a combattere una battaglia ben più importante di una semifinale dei playoff. Al coach finlandese è stato nuovamente diagnosticato un tumore, che lo costringerà a seguire una terapia per i prossimi sei mesi. Il tecnico ha però deciso di rimanere alla guida della squadra, in questi playoff. È brutto da dire, ma il Bienne potrebbe trarre ulteriori energie positive da questa cattivissima notizia. Per i giocatori non ci sarebbe regalo migliore del titolo nazionale da offrire al loro allenatore e c’è davvero da credere che i Seeländer scenderanno in pista con la tristezza e la preoccupazione nel cuore, ma anche con una determinazione assoluta. Sarebbe una bellissima storia, se il Bienne riuscisse ad andare fino in fondo. Anche se – non servirebbe nemmeno dirlo – ciò che conta davvero è la guarigione di Törmänen.

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