Il personaggio

Alessio Bertaggia: «Sfidare il Lugano è strano, ma qui mi trovo benissimo»

Lunga chiacchierata con l'attaccante ticinese del Ginevra Servette, capolista del campionato
Flavio Viglezio
03.10.2022 22:30

È iniziata nel migliore dei modi l’avventura ginevrina di Alessio Bertaggia: il suo Servette è in testa al campionato e l’attaccante ticinese si è ambientato velocemente alle Vernets: «La città piace molto a me e alla mia ragazza e in squadra mi trovo bene. C’è tanta concorrenza interna, ma qui sono felice.

«Oggi l’allenatore ci ha concesso un giorno libero, possiamo parlare tranquillamente». Inizia così la lunga chiacchierata con Alessio Bertaggia. L’attaccante ticinese – da questa stagione al Ginevra Servette – ha la voce squillante. «La verità – spiega – è che qui mi trovo molto bene. Mi sono trasferito a Ginevra già nel corso del mese di maggio e ho così avuto tutto il tempo di ambientarmi. La città è splendida, ci piace molto: parlo al plurale perché la mia ragazza si è trasferita con me in Romandia».

Bertaggia – che ha firmato un contratto valido per le prossime cinque stagioni – è insomma soddisfatto della scelta fatta: «Assolutamente sì. D’altra parte quando ho deciso di trasferirmi a Ginevra non ho fatto un salto nel vuoto. Conoscevo già alcuni giocatori che ora sono diventati miei compagni di squadra e mi sono fatto spiegare bene tutto ciò che riguarda il Servette. Non ho scelto a caso, insomma: per me era fondamentale arrivare in un club ambizioso e con un bell’ambiente, dove c’è la possibilità di lavorare con tranquillità. E sono stato accolto bene da tutti. Certo, c’è tanta concorrenza interna, ma va benissimo così».

Una sana concorrenza

Già, non è evidente per nessuno accumulare tanti minuti di ghiaccio in un attacco che può contare su elementi di primissimo piano. A partire dagli stranieri. Fino ad oggi Bertaggia ha messo a referto solo 1 assist, ma i numeri non lo preoccupano più di quel tanto: «Preferisco porre l’accento sui risultati della squadra, più che su quelli individuali. E sono soddisfatto di come stanno andando le cose. So di avere dei margini di miglioramento: d’altra parte sono nuovo qui e abbiamo disputato poche partite. La stagione è lunga, insomma. Parlavo prima della concorrenza: quando è sana, non è mai un problema.

Vincere, inoltre, aiuta. E non poco. Il Ginevra Servette si è imposto in sette delle otto partite disputate. Ha perso solo contro il Bienne – alla seconda giornata – e comanda con merito la classifica: «C’è soddisfazione, è chiaro. Siamo tutti molto contenti, anche se sappiamo che in alcune partite non siamo riusciti ad esprimerci sui nostri migliori livelli. Ma, lo ripeto, il campionato è iniziato da poco e tutte le squadre stanno ancora cercando il loro migliore assetto. Siamo soddisfatti, sì, ma di certo non ci montiamo la testa. Si tratta di rimanere uniti e umili e di continuare a lavorare a testa bassa per cercare di vincere il più possibile. D’altra parte lo dice anche il proverbio, chi ben comincia è a metà dell’opera (ride, NdR)».

Un altro derby

Intanto, secondo molti addetti ai lavori, il Ginevra ha a disposizione il miglior pacchetto di stranieri dell’intero campionato: «I nostri import stanno recitando un ruolo importante nell’economia del nostro gioco. Si tratta di sei giocatori davvero molto forti. Inoltre nello spogliatoio sono anche delle bravissime persone e questo è altrettanto importante. Un po’ tutte le squadre si sono però rinforzate e quindi credo che un po’ – in un certo senso – gli stranieri si annullino tra di loro. Con questo intendo dire che l’apporto dei giocatori svizzeri sarà comunque molto importante.

Sabato scorso il Ginevra Servette è andato ad imporsi nettamente per 5-1 a Losanna, davanti a più di 8’000 spettatori. Quali sensazioni ha provato Bertaggia a disputare il derby romando dopo le mille sfide con l’Ambrì in maglia bianconera? «L’ho vissuto i maniera un po’ diversa rispetto agli incontri tra Lugano e Ambrì Piotta, anche se quello del Lemano rimane un derby comunque importante per i club e per i tifosi. Personalmente le emozioni erano leggermente superiori a quelle di un’altra partita di campionato. La differenza con il derby ticinese è tanta, ma so che il nostro pubblico tiene molto alle sfide con il Losanna. Anche le partite tra Ginevra e Friburgo sono molto sentite, ma il vero derby romando per noi è quello contro il Losanna».

Uno strano effetto

Bertaggia ha già avuto modo di incontrare il Lugano. Si è già tolto il dente, insomma, ed ha pure festeggiato una vittoria piuttosto netta: «Non lo nascondo, affrontare il Lugano mi ha fatto uno strano effetto. Niente di clamoroso, per carità: sarò di sicuro molto più emozionato quando si tratterà di sfidare i bianconeri alla Cornèr Arena. Ma penso che sia una cosa del tutto normale, dopo tutti gli anni vissuti con la maglia del Lugano».

La squadra di Chris McSorley non ha iniziato il campionato nel migliore di modi, ma Bertaggia non si preoccupa per i suoi ex compagni: «Credo che il potenziale del Lugano sia ottimo: è vero, al momento sta un po’ arrancando, ma ad inizio stagione gli alti e bassi ci stanno». Il Ginevra ha sofferto molto di più per battere l’Ambrì Piotta alla Gottardo Arena: «Credo che i biancoblù abbiano effettuato un deciso salto di qualità rispetto alle passate stagioni. Sono migliorati molto, insomma: Duca e Cereda hanno sicuramente fatto un ottimo lavoro. L’Ambrì gioca bene a hockey, ma d’altra parte un po’ tutte le squadre del campionato sono competitive. Si è già visto come anche quest’anno di partite facili non ce ne sono e tutti possono battere tutti».È quello che pensavano praticamente tutti prima dell’inizio della stagione: con l’aumento a sei del numero degli stranieri in pista, il livello del campionato svizzero si alzerà ulteriormente: «Sì, mi sembra che si possa già affermare che – grazie ai sei stranieri – la qualità del nostro campionato sia ancora più alta del solito. Questo può far bene a noi giocatori svizzeri e anche al pubblico, che ha la possibilità di vedere all’opera tanti elementi davvero forti. Lo spettacolo ci guadagna, insomma».

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