Hockey

Ambrì e Lugano, è vietato perdere il treno

Archiviata la prima pausa della nazionale, in settimana torna il campionato
Lugano e Ambrì tornano a pattinare verso i loro obiettivi. ©cdt/Gabriele Putzu
Flavio Viglezio
11.11.2025 06:00

Si riparte dalla nazionale. Anzi, si riparte archiviando la prima pausa dedicata alla nazionale. Una Svizzera che nella tappa finlandese dell’Euro Hockey Tour ha evidenziato più ombre che luci. Ma, in fondo, che importa: la formazione che scenderà in pista alle Olimpiadi – se tutto andrà bene, con una decina di elementi della NHL – sarà molto diversa-. E rischia di avere un altro volto anche quella che scenderà in pista nella prossima primavera per i Mondiali casalinghi.
Se Patrick Fischer voleva delle risposte, le ha avute. Ma probabilmente già sapeva che senza NHL’ers e senza i migliori elementi di punta di formazioni come ZSC Lions o Losanna, era difficile pretendere di più. Avrà un volto diverso anche la nazionale che tornerà in pista a metà dicembre – a Zurigo – per la tappa elvetica del torneo internazionale con Svezia, Finlandia e Cechia. Qualche nome? Dean Kukan (ZSC Lions), Romain Loeffel (Berna), Andrea Glauser (Friburgo) e Christhian Marti (ZSC Lions) in difesa. Sven Andrighetto, Denis Malgin (entrambi ZSC lions) e Damien Riat (Losanna) in attacco.

Periodo decisivo. O quasi…

L’hockey rossocrociato lascia allora per un mesetto la “Nati” e si rituffa nel campionato. Che non riprende immediatamente. Il Lugano torna in pista domani a Langnau, mentre i tifosi biancoblù dovranno attendere fino a venerdì per rivedere l’Ambrì Piotta sul ghiaccio, impegnato in trasferta a Zugo. Storicamente, il periodo che va dalla pausa di novembre a Natale si è spesso rivelato decisivo per le sorti delle varie squadre. In questa stagione – caratterizzata dalla pausa olimpica – forse ancora di più. È questo, insomma, il momento di mettere il più possibile di fieno in cascina per raggiungere i propri obiettivi. Traguardi non lontani, oggi, per Lugano e Ambrì Piotta: i bianconeri sono a 2 punti dal sesto rango – sinonimo di qualificazione diretta ai playoff – i biancoblù a 2 lunghezze da un posto nei play-in. Obiettivi concreti e raggiungibili, a patto di ripartire con il piglio giusto: è un attimo – lo si è visto a più riprese – ritrovarsi nella melma di una posizione di classifica scomodissima.

Amarcord

Lo scorso anno, di questi tempi, l’Ambrì Piotta viaggiava ad una media di 1.5 punti a partita: ne aveva conquistati 27 in 18 incontri. Quest’anno si è giocato di più – calendario delle Olimpiadi “oblige” – ma la media di 1.13 fatta segnare ad oggi dai leventinesi non porterebbe da nessuna parte. Ad una vacanza anticipata nella migliore delle ipotesi, ad uno spareggio con l’Ajoie nella peggiore. Per quanto riguarda invece il Lugano, un anno fa i bianconeri viaggiavano ad una media di 1.29 (22 in 17 incontri) punti a partita e stavano progressivamente entrando in quella crisi dalla quale non sono mai stati in grado di uscire. In questo campionato la squadra di Mitell è andata in pausa con un a media punti a partita di 1.69. Un ruolino di marcia che – se mantenuto – porterebbe i bianconeri a circa 88 punti al termine della stagione regolare. Lo scorso anno per conquistare il sesto posto il Friburgo aveva messo in cassaforte 83 punti.

Numeri e pinze

Come sempre, però, i numeri vanno presi con le pinze. Da un lato il Lugano è reduce da sei successi consecutivi – otto nelle ultime dieci partite - ed è impensabile che possa proseguire su questi ritmi a lungo termine. Dall’altro, l’Ambrì Piotta sotto la gestione Landry/Matte ha vinto sei delle ultime dieci sfide disputate, tra le quali le ultime due contro Ajoie e Bienne. Di fatto, rispetto ad un anno fa, entrambe le ticinesi stanno meglio. Gli avversari non staranno ovviamente a guardare, ma sia alla Cornèr sia alla Gottardo Arena si intravedono globali margini di crescita. Basti pensare, per esempio, che il Lugano – nonostante i chiari progressi – è ancora soltanto all’11. posto nella classifica del rendimento casalingo. Una classifica – per rimanere in tema – che vede l’Ambrì Piotta solo al 12. rango.

Quanti e quali?

È insomma vietato perdere un treno al quale potrebbe però attualmente mancare qualche vagone. L’Ambrì Piotta ha fatto chiarezza per quanto riguarda lo staff tecnico – puntando su Landry e Matte – ma il confermato direttore sportivo Alessandro Benin deve assolutamente – più facile a dirsi che a farsi – trovare lo straniero che andrà a rimpiazzare Nic Petan. Attaccante o difensore? A Lugano si aspetta invece la decisione finale di Linus Omark: se l’attaccante decidesse di rimanere in Svezia, il ds Janick Steinmann dovrà fare bene i suoi calcoli, considerando soprattutto che il recupero di Rasmus Kupari rimane ad oggi un’incognita. Prima di tutto – però – il Lugano deve valutare le condizioni di Calvin Thürkauf. Nessuno ha dimenticato che dodici mesi fa il tracollo era iniziato – giorno più, giorno meno – proprio con l’infortunio del capitano. Si facciano pure gli sconguiri.

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