Hockey

Gli attaccanti non segnano mai e l'Ambrì esce ancora sconfitto

La storia si ripete: incapace di trovare la rete con regolarità, la squadra leventinese incassa il terzo k.o. di fila - Tommaso De Luca: «Non stiamo giocando un brutto hockey, ma in questo momento la fiducia offensiva è bassa»
©ANTHONY ANEX
Fernando Lavezzo
16.09.2025 23:47

Che mira eccezionale aveva Sundance Kid, il pistolero interpretato da Robert Redford. Ecco, forse all’Ambrì Piotta servirebbe una maratona di film western per prendere spunto. Tutti insieme, dopo 240 minuti di campionato, i 14 attaccanti schierati da Cereda - 5 dei quali canadesi - hanno totalizzato una misera rete. Quella di De Luca a Langnau, nella prima di tre sconfitte di fila. «Noi attaccanti siamo pagati per fare gol e in questo momento la fiducia è bassa», ci dice Tommaso. Anche a Berna si è vista una squadra spuntata. Joly ci ha provato nel primo tempo, Formenton all’inizio del secondo. Ma il sangue freddo scorre in altre vene e per sbloccare i biancoblù c’è voluto ancora un difensore, Tim Heed, autore dell’1-0 a 11 secondi dalla prima sirena. Per i leventinesi è stata la prima rete stagionale in superiorità numerica. Magra consolazione, perché proprio grazie a un power-play, regalato da un ingenuo Lukas Landry, gli Orsi hanno pareggiato e preso in mano la partita. Fino alla mezz’ora, la squadra di Luca Cereda è apparsa in controllo. Poi, dopo l’1-1, ha iniziato a soffrire l’intensità dei padroni di casa, che con una lunga pressione alla fine del periodo centrale, fatta di tanti duelli vinti, hanno ribaltato il risultato. Wüthrich - eccellente portiere da trasferta - ha fatto di tutto per tenere i leventinesi in partita, ma l’incapacità di sfruttare le (non molte) occasioni e la tendenza a complicarsi la vita in zona offensiva non hanno permesso all’Ambrì Piotta di trafiggere una seconda volta Reideborn.

Cambiare marcia

«La stagione è molto lunga, ma dobbiamo trovare al più presto il modo per segnare di più, con tiri più pericolosi e maggiore traffico davanti alla porta», dice ancora De Luca. «Non stiamo giocando un brutto hockey, ma non riusciamo a creare quel qualcosa in più a livello offensivo che possa portare il momentum dalla nostra parte. Le partite sono tutte tirate e basterebbe davvero poco per indirizzarle a nostro favore. Fa ancora più male pensare che queste ultime tre gare avremmo potuto vincerle, ma siamo già concentrati sulla sfida casalinga di venerdì con lo Zurigo. Sappiamo che non sarà facile, ma cercheremo di dare il massimo per migliorare tutti quei dettagli che fanno la differenza in una lega così equilibrata». Abituatosi negli ultimi anni a ottime partenze, ora l’Ambrì deve mantenere la calma e ritrovare la bussola. A cominciare da Cereda, chiamato a dare più stabilità a un line-up fin qui costantemente ritoccato per alternare gli stranieri.