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Luca Cereda: «I ragazzi meritavano di più»

Per il coach dei leventinesi l'Ambrì avrebbe dovuto aver maggior fortuna contro i Lions
© Ti-Press
Flavio Viglezio
26.11.2022 23:16

Non è riuscito, l’Ambrì Piotta, a diventare la prima squadra a dare un dispiacere agli ZSC Lions nella loro Swiss Life Arena nuova di zecca. Eppure i leventinesi non ci sono andati lontani. Anzi, se dopo due periodi la squadra di Luca Cereda si fosse trovata in vantaggio, nessuno avrebbe potuto gridare allo scandalo: «La verità - afferma il coach di Sementina - è che abbiamo disputato una buona partita. I ragazzi meritavano di più. Non abbiamo raccolto punti, ma torniamo in Ticino con la consapevolezza che se giocheremo sempre in questo modo i risultati arriveranno».

Tornati dal nulla
C’è insomma del rammarico, in casa leventinese, perché sul piano del gioco l’Ambrì Piotta si è a lungo fatto preferire allo Zurigo. I biancoblù sono partiti a mille all’ora, sono andati in doppio vantaggio, ma i Lions hanno trovato - invero un po’ dal nulla - le risorse per capovolgere il risultato. «Forse - prosegue Cereda - la fortuna stavolta non è stata dalla nostra parte. Però bisogna anche essere bravi a cercarsela: è quello che faremo dopo una domenica di riposo con le nostre famiglie». Fatto è che lo Zurigo è davvero tornato in partita dal nulla: un tiro della domenica di Riedi, due power-play concretizzati e un gol di Lammikko, troppo libero nello slot. Ecco, sono allora davvero i piccoli dettagli ad aver condannato un Ambrì Piotta aggressivo al punto giusto e abile nel gioco di transizione.

Un leggero calo
Solo nel terzo periodo l’Ambrì Piotta - pur senza mollare - è leggermente calato in fase offensiva. Forse colpito nel morale dal già citato gol di Lammikko, forse per un po’ di stanchezza per gli sforzi profusi la sera prima con il Bienne. Quando lo Zurigo aveva riposato: «A dire il vero - dice Cereda - non ho percepito stanchezza o mancanza di lucidità da parte del gruppo. Credo che la loro quarta rete ci abbia un po’ tarpato le ali dell’entusiasmo. Ci abbiamo messo qualche minuto a riprenderci. Ma no, non eravamo stanchi». Il tecnico ci ha provato fino alla fine, togliendo dai pali Conz a due minuti e mezzo dalla terza sirena e chiamando il time-out a nove secondi dal termine: «Può sorprendere che l’abbia chiamato così tardi, ma volevo dare alla squadra l’opportunità di realizzare un altro gol. Perché, come ho avuto modo di dire, si meritava qualcosa di più. Anche se il risultato non sarebbe cambiato, una rete in più ci avrebbe fatto bene». Intanto il Cere ha provato la mossa Benjamin Conz, riportando in pista Shore: «Ha disputato una partita solida, non ricordo errori particolari da parte sua. Scegliamo il portiere secondo le partite che abbiamo: torneremo in pista già martedì e poi ancora nel prossimo weekend.  Poi, è chiaro, a dipendenza di chi gioca in porta dobbiamo modificare i terzetti offensivi. Ma la prestazione di questa sera va oltre a questi discorsi: abbiamo fatto bene e ora si tratta di continuare su questa strada».

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