Tennis

La strada lunga e faticosa del romando Antoine Bellier

Il ginevrino, che ha ottenuto in Messico il suo primo successo in un Challenger, guadagna 178 posti nell’ATP
Dal 2016 membro del team di Coppa Davis, l’anno scorso giocò a Lugano dove fu fermato dall’americano Jack Sock
Il ginevrino Antoine Bellier bazzica da sette stagioni nel mondo del tennis professionistico.
Raffaele Soldati
19.04.2022 06:00

Una vita nei tornei «Future» (6 titoli in sigolare e 12 in doppio) e qualche sporadica apparizione nei Challenger. Nelle ultime stagioni, comunque, una costante presenza nel team di Coppa Davis. A 25 anni il ginevrino Antoine Bellier si è tolto una bella soddisfazione: ha firmato il Challenger messicano di San Luis Potosi battendo in finale l’argentino Renzo Olivo (6-7 7/9 6-4 7-5). Restando ai Challenger è il terzo successo della stagione per un elvetico, dopo quelli vinti da Dominic Stricker (a Cleveland) e da Marc-Andrea Hüsler (una settimana fa a Mexico City). Per la cronaca, stavolta il romando ha sbarrato la strada allo stesso Hüsler nel penultimo atto del torneo (2-6 6-3 6-3).

Di Bellier, che ha guadagnato in un solo colpo 178 posizioni nella classifica ATP (dal numero 488 al 310), ricordiamo il debutto nella vecchia e beneamata Davis a Pesaro contro l’Italia. Era il 2016. In quello stesso anno si guadagnò le simpatie del pubblico aggiudicandosi il punto decisivo nel quinto incontro della sfida combattuta in Uzbekistan. Bellier, che dal 2014 frequenta il mondo del tennis professionistico, si è formato sportivamente a Stoccolma nell’Accademia di Magnus Norman. Attualmente, quando non è in giro per il mondo nei tornei «minori», si allena all’Accademia Élite di Jean René Lisnard a Cannes, nel Sud della Francia. Il successo di Bellier a San Luis Potosi ha qualcosa di incredibile. Il suo percorso era infatti iniziato nelle qualificazioni, da dove era uscito miracolosmente dopo aver salvato 4 match-ball contro il francese Calvin Hemery (ATP 350).

Nella scorsa stagione Bellier era venuto al Challenger di Lugano e si era trovato di fronte Jack Sock. L’americano, già top 10, allora di ritorno ai tornei dopo una lunga pausa per infortunio si impose 6-4 6-3. Bellier destò comunque una buona impressione. «La strada verso il successo è lunga e faticosa, ma anche molto eccitante», ha scritto il romando nel suo profilo sportivo. Una sorta di autoincitamento. Un pensiero ottimistico per ricordarci (e ricordarsi) che non bisogna mai darsi per vinti. Dal Messico Bellier torna con un sigillo comunque significativo. Un bel modo per lanciarsi verso più alti traguardi sulla terra rossa.

Sul circuito maggiore il tennista del momento è invece Stefanos Tsitsipas (ATP 5), reduce dalla doppietta conquistata a Montecarlo. Dopo il successo di un anno fa sul centrale del Country Club, il greco domenica ha superato nell’ultimo atto il 22.enne spagnolo Alejandro Davidovich Fokina (ATP 46). «Sono felice, sto giocando bene. Sono anche arrivate grandi soddisfazioni» ha detto il campione ellenico, ricordando che la terra battuta è la sua superficie ideale. Tsitsipas non vuole però fermarsi qui. Ha obiettivi ambiziosi. Intende chiudere la stagione da numero 2 del ranking - deve guadagnare 4 posti - e conta di essere più competitivo sul veloce e sull’erba. Vuole insomma diventare un tennista completo. L’altro sogno nel cassetto è quello di poter giocare un giorno un torneo ATP ad Atene. «Non ne abbiamo uno da molti anni. Forse da prima della mia nascita», ha detto a Montecarlo.