Motomondiale

«Le ultime gare stagionali strizzano l’occhio alla Ducati»

A quattro tappe dal termine del Mondiale, non è ancora chiaro chi si porterà a casa il titolo del 2022 - Il pilota Roberto Rolfo: «Non mi aspettavo questo finale, tutto può ancora succedere, ma do per favorito Bagnaia»
La battaglia è tra Quartararo e Bagnaia, distanziati di appena 18 punti. © Reuters
Maddalena Buila
27.09.2022 06:00

È il Paese del Sol Levante. Ciononostante, il Giappone non ha fatto luce sul destino del Motomondiale. Già, il nome del futuro campione è ancora sconosciuto. E ora, di gare, ne mancano solo quattro. Nessuno dei tre pretendenti al trono ha infatti messo in pista una prestazione superlativa domenica, sul Twin Ring Motegi. L’attuale leader Fabio Quartararo ha chiuso ottavo, il vice «Pecco» Bagnaia si è ritirato dopo la caduta rimediata durante l’ultimo giro (in lotta proprio con il francese) e Aleix Espargarò è giunto 16. al traguardo. E così, a issarsi sul gradino più alto, è stato l’australiano Jack Miller. La prestazione di giornata, e dell’intero weekend, è stata però quella di Marc Marquez. «La pista era asciutta, le condizioni ottimali. L’aspetto fisico in Giappone contava tantissimo e lo spagnolo è riuscito ad arrivare quarto, dopo la pole di sabato. Incredibile. Marquez manca come il pane per dare spettacolo alla MotoGP. Come se non bastasse rientrava da un infortunio. Non è mai facile riprendere. Lui ci è riuscito egregiamente. È un campione, e lo confermano anche le prestazioni - decisamente meno ottime - dal compagno di squadra Pol Espargarò», ha commentato il vicecampione del mondo delle 250 nel 2003 Roberto Rolfo.

Equilibri pressoché invariati

Ma torniamo alla lotta per il Mondiale, sempre apertissima anche dopo la tappa nipponica che ha lasciato quasi invariati gli equilibri. Da 10 punti tra Quartararo e Bagnaia, si è passati a 18. «Mi ha sinceramente stupito la caduta dell’italiano - continua Rolfo -. Si vede che le Ducati quest’anno hanno fatto un passo avanti, sia con le moto ufficiali sia con quelle private. Non mi aspettavo dunque quell’incidente, non mi pareva che “Pecco” fosse al limite. Penso ci fossero gli estremi per gestire meglio quell’ultimo giro. Quartararo, invece, ha una moto decisamente inferiore, che fa fatica soprattutto su una pista come Motegi dove le accelerazioni contano tantissimo. Il francese è però riuscito a difendere la sua posizione in campionato, evitando i danni come era invece capitato ad Aragona. Il circuito spagnolo lo ha forse anche un po’ scottato, portandolo ad agire con maggiore prudenza». A Marquez diamo dunque il voto più alto. A chi, invece, va il punto di demerito? «Direi all’Aprilia. Aveva tutti i presupposti per fare una buona gara».

Una trama imprevedibile

Tra tutti, come detto, l’ha spuntata Miller, con nessun pretendente al titolo sul podio. Alla vigilia della tappa giapponese si era più volte sottolineato il fatto che ogni GP potesse essere quello decisivo. Nel Paese del Sol Levante, non è stato così. Un Mondiale che dunque continua a stupire, e che forse non tutti immaginavano tale a inizio stagione. «Io in primis - rivela il pilota -. L’anno è iniziato con una grande prestazione di Bastianini, che corre con un team satellite. Inoltre le Ducati hanno pasticciato un pochino, mandando leggermente in confusione i piloti. Questo ha di conseguenza creato dell’attesa. Non è subito stato chiaro chi fosse il vero protagonista. E, a mio modo di vedere, un attore principale non è mai emerso. È vero, Quartararo e Bagnaia lottano per il titolo, ma un GP può tranquillamente venire vinto da un pilota al di fuori di loro. La gara giapponese ce lo conferma. No, non mi sarei aspettato un campionato così aperto e vario».

Prossima fermata, Thailandia

E chissà che allora non sia proprio la Thailandia a decretare il campione 2022. Sul circuito internazionale di Buriram si correrà già questo fine settimana. Un tracciato che Roberto Rolfo conosce molto bene. «Vi ho corso cinque volte. È una pista che non entusiasma tutti i piloti perché è in stile «stop and go». Come d’altronde era anche il Giappone. Ecco perché do come favorita la Ducati. È anche vero che il circuito tailandese presenta un settore centrale dove si può fare la differenza, generando una gara più variata rispetto a quella su suolo nipponico. La maggiore difficoltà sarà l’usura delle gomme. In questo periodo in Thailandia c’è un caldo secco, che favorisce il degrado dei materiali. Mi aspetto allora nuovamente un’Aprilia vincente». Chi si porterà a casa, dunque, questo Mondiale? «Le prossime piste, fatta eccezione per Valencia che però è ancora lontana, strizzano l’occhio ancora alla Ducati. Perciò direi Bagnaia», chiosa Roberto Rolfo.