Moto

Dopo tre anni si torna a Motegi con un Mondiale apertissimo

Domani si correrà nuovamente sulla pista giapponese, messa in pausa qualche stagione a causa della pandemia – Archiviata la tappa di Spagna, la vetta della classifica vede tre piloti distanziati da soli 17 punti, il leader rimane Quartararo
L’attuale leader Fabio Quartararo nelle sessioni di prova in Spagna. © Keystone/JAVIER CEBOLLADA
Maddalena Buila
24.09.2022 06:00

«Twing Ring Motegi». Questa la denominazione ufficiale del circuito giapponese costruito dalla Honda. L’appellativo affibbiatogli nasce dalla caratteristica della struttura, che ospita due circuiti diversi. La prima volta che ha accolto il Gran Premio del Giappone risale al 1999, ma solo nel 2004 è diventato una tappa regolare nel calendario della MotoGP. Da lì in poi è tornato tutti gli anni, fino al 2020. La causa è ormai nota a tutti. La pandemia ha infatti fermato anche il mondo dei motori, lasciando vuota la pista di Motegi per tre anni. Domani (alle 8 ora svizzera) la striscia negativa verrà interrotta e si tornerà a correre sul circuito più difficile dal punto di vista fisico, con cinque staccate particolarmente ardue. Il record della pista appartiene a Jorge Lorenzo, quando, nel 2014, fermò il cronometro a 1’45’’350.

Cima affollata

A cinque gare dal termine, tutto può capitare e ciascuna corsa può rivelarsi decisiva. La vetta della classifica è momentaneamente occupata da tre piloti staccati da appena 17 punti. Espargaro (194), Bagnaia (201) e Qartararo (211). L’attuale primo della classe, in Spagna è stato vittima di una brutta caduta che lo ha costretto al ritiro, lasciando Aragona a secco di punti. Meno sfortunati i piloti della Ducati, giunti sui gradini più alti del podio. Dei due, a spuntarla è stato Enea Bastianini, sui titoli di coda del GP. Nonostante il secondo posto, Francesco Bagnaia non si è però detto soddisfatto. «Più che al Mondiale, penso alla gara di Aragona, che vivo come una sconfitta - ha rivelato l’italiano -. Motegi è una delle mie piste preferite. Non voglio pensare troppo al Campionato perché in cinque gare tutto può accadere».

Dinamiche di squadre

«Pecco» si è espresso anche in merito alle delicate questioni relative agli ordini dei team, non arrivati ad Aragona. «Non ho bisogno di giochi di squadra, preferisco vincere in pista e non perché mi fanno passare. Non spetta a me decidere, ma il mio desiderio è fare ciò che mi riesce meglio. Se poi decideranno diversamente non dipenderà da me. Io lotterò per la vittoria come ho fatto a Misano e Aragona». Ma Bagnaia non sarà l’unico pilota che vorrà rifarsi sul circuito giapponese. Nella casa della sua Honda, Marc Marquez cercherà di mettere in scena una prestazione migliore rispetto a quella spagnola, dove ha subito due incidenti nello spazio di poche curve. Proprio di Marquez, tra l’altro, è l’ultima vittoria a Motegi, firmata il 20 ottobre 2019.