Una sconfitta che può far bene: «Le avversità aiutano a crescere»
Cinquantuno anni. Tanto è trascorso dall’ultima volta che l’Ambrì Piotta aveva iniziato la sua stagione con quattro vittorie consecutive. Correva il 1971 e in pista, come ci ricorda la memoria storica del club biancoblù Brenno Canevascini, giostrava il compianto Andy Bathgate. La quinta affermazione di fila, soltanto sfiorata sabato sera contro il Ginevra, avrebbe rispolverato un record ancora più datato: quello che regge ormai dalla stagione 1969/1970. Altri tempi, altre epoche. Che - di tanto in tanto - riaffiorano intrecciandosi con il presente, come testimonia il ritorno in Leventina di una leggenda del passato come Dale McCourt, per la prima volta ospite alla Gottardo Arena in occasione della sfida contro le Aquile.
Superare i momenti difficili
Sotto gli occhi del «Chief», dicevamo, è andata in scena la prima sconfitta stagionale per gli uomini di Luca Cereda. Un k.o. maturato a una dozzina di minuti dal termine del confronto, costato ai sopracenerini la possibilità di presentarsi al primo derby nei panni della capolista. «Un po’ fa male - commenta al proposito Inti Pestoni -. Non tanto per quanto concerne la classifica o l’imminente sfida contro il Lugano, bensì per la sconfitta in sé. Giunta al termine di una partita tirata e ben giocata al cospetto di una squadra di tutto rispetto, che avremmo anche potuto vincere considerando che fino a metà del terzo tempo conducevamo nel punteggio. Sì, è un peccato. Però, da un certo punto di vista, in realtà questa battuta d’arresto può farci del bene».
Già. Secondo il «figlio della Valle», l’aver infine masticato amaro in questo campionato potrebbe paradossalmente aiutare la squadra leventinese. «È stato bello vincere quattro partite di fila, e il quinto successo avrebbe aggiunto ancora più sapore a un inizio comunque positivo. Sull’arco di una stagione, però, prima o poi bisogna affrontare e superare anche dei momenti difficili. Di qui la sensazione che questo k.o. possa aiutare la squadra nel suo processo di crescita. Pur sapendo, e contro le Aquile ne abbiamo nuovamente avuto la riprova, che disponiamo delle qualità per rivaleggiare contro qualsiasi avversario».
Gestire meglio il vantaggio
In futuro, per vincere sfide combattute come quella contro i romandi, servirà però un ulteriore passo avanti. Progredendo soprattutto nella gestione dei match, che fin qui hanno spesso visto i biancoblù condurre nel punteggio, salvo poi farsi riacciuffare in extremis, perdendo qua e là punti preziosi. «Èvero, finora non siamo sempre stati abili nel chiudere le partite entro il sessantesimo - conferma il numero 88 dei sopracenerini -. Anche contro il Ginevra avremmo potuto portarci sul 3-1 in power-play, ma abbiamo fallito, subendo poi la loro rimonta. Sicuramente è un aspetto sul quale dobbiamo lavorare. Ma è anche complicato farlo, poiché è una situazione difficile da replicare in allenamento (ride, ndr). Come ha sottolineato anche il “Cere”, in quei frangenti dobbiamo certamente gestire meglio il possesso del disco. Evitando di perderlo stupidamente in zone nevralgiche della pista, con il rischio di venire poi puniti dai nostri avversari».
Tanti aspetti positivi
Al netto di ciò che ancora può essere migliorato, per il 31.enne ticinese il bicchiere resta comunque mezzo pieno in questo avvio di stagione. «D’altronde è difficile essere negativi dopo quattro vittorie in cinque partite. - rileva Inti ridendo -. Sì, gli aspetti positivi sono parecchi. Giochiamo generalmente bene, seppur con un pizzico di incostanza. E la squadra, molto profonda, sta approfittando della qualità spalmata su più linee. Non è insomma un caso se già dodici giocatori hanno trovato la via della rete. Poter contare sulla produzione di così tanti elementi, piuttosto che su una o due linee, è davvero importante. Senza dimenticare la difesa, che - supportata da entrambi i portieri - si sta confermando molto solida. Anche sabato contro il Ginevra, seppur priva di un pilastro come Tim Heed, ha retto bene». Domani, alla Gottardo Arena, sarà chiamata a fare altrettanto contro un Lugano in difficoltà. «Sarebbe stato bellissimo presentarsi a questa sfida nei panni della capolista. Pazienza, preferisco aver perso contro il Ginevra, se questo significa che poi vinceremo il derby» chiosa Pestoni con un sorriso.