(Aggiornato alle 10.27) - È pari al 70% l’efficacia media dimostrata dal vaccino contro il coronavirus realizzato dall’università di Oxford e dal gigante farmaceutico AstraZeneca. Lo rende noto la stessa azienda produttrice. Due differenti tipologie di dosaggio, spiega AstraZeneca, hanno dimostrato efficacia, con un regime migliore rispetto all’altro. Nessuna ospedalizzazione o caso severo di COVID-19 è stato registrato tra i partecipanti alla sperimentazione del vaccino AZD1222.
I dati sono relativi alla sperimentazione in corso in Gran Bretagna e Brasile e dimostrano che il vaccino è «altamente efficace nel prevenire COVID-19». In questa analisi sono stati considerati 131 casi di coronavirus.
Il regime con una dose di vaccino ha mostrato una efficacia pari al 90%: in questo caso il vaccino è stato somministrato con mezza dose, seguito da una dose piena almeno ad un mese di distanza. Il secondo regime seguito ha mostrato una efficacia pari al 62%: in questo caso sono state somministrate due dosi piene a distanza di un mese. L’analisi combinata dei due regimi ha dato una efficacia media del vaccino pari al 70%. Saranno effettuate ulteriori analisi per stabilire la durata della protezione.
AstraZeneca ha la capacità per poter rendere disponibili oltre 3 miliardi di dosi del proprio vaccino anti-Covid AZD1222 nel 2021, in attesa di approvazione. Il vaccino, sottolinea l’azienda, può essere conservato, trasportato e maneggiato a normali condizioni di refrigerazione (2-8 gradi Celsius) per almeno 6 mesi e somministrato all’interno di strutture sanitarie esistenti.
AstraZeneca presenterà i dati del proprio vaccino anti-Covid alle autorità regolatorie mondiali per l’approvazione condizionale o anticipata del vaccino. L’azienda richiederà, inoltre, anche l’uso di emergenza all’Organizzazione mondiale della sanità per un percorso accelerato verso la disponibilità del vaccino nei paesi a basso reddito. L’analisi completa dei risultati ad interim è stata presentata per la pubblicazione in una rivista scientifica.
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