BERNA - In Svizzera, si stima che circa 300’000 anziani siano vittime di violenze. Tali maltrattamenti sono perlopiù perpetrati da parenti, nella sfera domestica, ma gli istituti specializzati non sono immuni a questo fenomeno. Per spezzare il tabù e prevenire tali episodi, tre organizzazioni, tra cui Pro Senectute Ticino e Moesano, hanno lanciato oggi la prima piattaforma nazionale sul tema. L’istituzione di questa piattaforma, denominata «Vecchiaia senza violenza» si prefigge quattro obiettivi: mettere in contatto anziani, parenti, persone terze e professionisti; dispensare rapidamente sostegno e consulenza; prevenire la violenza nei confronti degli anziani e formare il personale del settore. I maltrattamenti non sono sempre intenzionali, a volte sono legati al sovraffaticamento di chi assiste un famigliare anziano e malato, ricorda la nota delle associazioni regionali Pro Senectute Ticino e Moesano, UBA (Svizzera tedesca) e alter ego (Romandia). Mentre nelle strutture specializzate le violenze sono spesso dovute a mancanza di personale, o di personale specificatamente formato, nonché da frequenti ricambi.
Di fronte all’invecchiamento della popolazione e ai costi da esso provocati, il rischio di maltrattamenti aumenta. Il fenomeno non è nuovo poiché era già stato riconosciuto nel 2002 quale sfida prioritaria per la sanità pubblica dall’OMS. La Svizzera ne aveva preso atto negli anni 1990 e aveva creato associazioni regionali di prevenzione. Oggi una tappa supplementare è stata superata. La nuova piattaforma mette a disposizione una helpine (0848 00 13 13) e un sito internet nelle tre lingue nazionali (in italiano vecchiaiasenzaviolenza.ch) che consentono a chi è stato vittima di abusi, ai famigliari e a terzi di rivolgersi a specialisti per chiedere aiuto.
Nel 2018 le tre organizzazioni all’origine della nuova piattaforma hanno ricevuto circa 200 segnalazioni di violenze su anziani. Ma non c’è una vera e propria statistica sul fenomeno in Svizzera. Nell’80% dei casi, i maltrattamenti hanno luogo nella sfera domestica e le vittime provano vergogna o sensi di colpa e non osano parlarne. Il 20% dei maltrattamenti sono commessi in un istituto specializzato.
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- 1 ats