BELLINZONA - «Chiudendo lo sportello la Posta vuole fare profitti, non coprire i costi come sostiene: noi chiediamo rispetto». Ribadendo la tesi già espressa nelle scorse settimane, con queste parole l’ex sindaco di Claro Roberto Keller ha consegnato oggi al Municipio di Bellinzona le firme raccolte in solo un mese a sostegno della petizione con cui si chiede all’autorità cittadina di fare tutto il possibile per contrastare l’intenzione del Gigante giallo di trasformare l’ufficio postale del paese in agenzia per far fronte al calo delle operazioni. Le firme sono molte, per un villaggio di 3.000 anime: ben 2.442. «Claro è la porta nord di Bellinzona ma è un po’ discosto dal centro, quindi abbiamo bisogno dello sportello postale, anche per la sua importanza come punto aggregativo» ha aggiunto Keller promotore della petizione insieme ad altri tre consiglieri comunali della Città residenti in paese, ovvero Giulio Deraita, Bixio Gianini e Luigi Calanca. Quest’ultimo ha smentito la tesi secondo cui le operazioni allo sportello sarebbero in diminuzione come sostiene la Posta, affermando che «c’è sempre la coda». Ringraziando tutte le ditte e le persone che hanno firmato, domiciliate in paese e nelle vicinanze, ha detto che la decisione della direzione aziendale è «inaccettabile» da un punto di vista sia sociale che occupazionale, e ha chiesto all’Esecutivo di «picchiare i pugni» per farsi valere. È pure stato ricordato che questo «disservizio» colpirà in particolare i nuclei familiari e le persone anziane. Da parte sua Simone Abruzzi, segretario dell’Associazione di quartiere Claro Viva che ha collaborato alla raccolta, ha ribadito la disponibilità al dialogo per trovare la migliore soluzione possibile. Ha poi preso la parola il sindaco di Bellinzona Mario Branda, che ha già assicurato il ricorso al 100% contro la decisione della Posta, nel momento in cui la stessa sarà ufficializzata. Lo stesso vale per Camorino, dove pure lo sportello tradizione è destinato a essere trasformato in agenzia. Obiettivo numero uno del Municipio è il mantenimento dell’ufficio. Se così non fosse, il Comune si adopererà per assumere la gestione delle due agenzie all’interno dei rispettivi sportelli multifunzionali della Città già oggi attivi nelle ex case comunali dei due quartieri, come avviene già ad esempio a Gorduno, offrendo alla popolazione «un servizio significativo».
La Posta, ricordiamo, prevede la trasformazione in agenzia dello sportello in agenzia anche a Lumino e Cadenazzo, i cui Municipi hanno già ricorso a PostCom. Sotto esame ci sono anche le Poste di Ambrì, Lavorgo, Giornico e Malvaglia, oltre ad 27 altri uffici in tutto il Ticino, tra cui quello di Orselina dove è pure stata lanciata una petizione. Queste misure, ricordiamo, rientrano nella strategia di riorganizzazione della rete di uffici a cui il Gigante Giallo sta lavorando da anni a causa della progressiva diminuzione delle operazioni effettuate agli sportelli tradizionali a causa della crescente digitalizzazione delle abitudini degli utenti.