Mercoledì il Consiglio federale potrebbe decidere di introdurre nuove misure tra cui controlli al confine, test ai frontalieri e regole di quarantena più severe, come proposto pure in una lettera indirizzata dai principali partiti nazionali allo stesso Governo.
Il tema è particolarmente sentito anche alle nostre latitudini e non si sono fatte attendere le reazioni dei sindacati e del mondo economico. «Sul principio non ho obiezioni, ma molto dipende da come si intende attuare queste misure, in particolare i test per i frontalieri, e cosa comporta una simile operazione», osserva il presidente dell’Associazione industrie ticinesi (AITI) e dell’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) Fabio Regazzi, da noi raggiunto. Particolarmente delicata, rammenta, è la situazione dei cantoni di frontiera,...
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