Il delitto perfetto è servito. Sabato sera alle 17 caleranno le serrande sulle librerie. E per cinque settimane rimarranno chiuse. Il motivo è presto detto. Mercoledì scorso il Consiglio federale ha deciso di non inserire il libro tra i beni di prima necessità. Fine della storia. Con buona pace di tutti gli attori. In realtà se andiamo oltre la copertina (metaforicamente, sia ben inteso) qualche riflessione sorge spontanea. E così diamo appuntamento a Chiasso al nostro primo interlocutore. Ad attenderci in corso San Gottardo 86, seduto alla scrivania - perimetrata da un lungo trenino di libri di piccolo formato, belli nella loro edizione di carta ecologica - c’è Edy Mombelli, titolare della libreria Leggere. Prima parola: demoralizzato. Ci sediamo. Mombelli inizia a raccontare. «Eravamo partiti...
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