
Una scuola catapultata verso il futuro
Negli ultimi anni il Papio ha realizzato diversi interventi di ammodernamento delle strutture. ©CdT/Chiara Zocchetti

Una scuola catapultata verso il futuro

Una scuola catapultata verso il futuro

Una scuola catapultata verso il futuro

Una scuola catapultata verso il futuro
La si aspettava da oltre 10 anni e ora è finalmente realtà. È entrata in funzione lunedì la nuova mensa del Collegio Papio, tassello importante di un rilancio nel quale l’istituto privato asconese crede molto. E nel quale sta investendo oltre 8 milioni di franchi. Per la struttura appena collaudata certo, ma anche per una serie di altri interventi che stanno «rimettendo a nuovo» l’intera scuola. Uno sviluppo che passa poi, ovviamente, anche dalla didattica, per un collegio dalla storia illustre e importante, iniziata nel 1584.
Riuscito il collaudo
Ma torniamo alla nuovissima mensa, il cui collaudo «è riuscito molto bene», afferma soddisfatto il rettore don Patrizio Foletti, interpellato dal CdT. «Certo – prosegue – non abbiamo potuto sfruttare appieno tutti gli spazi a disposizione. I posti sono duecento, ma per rispettare le misure sanitarie in vigore, il numero di utenti deve essere inferiore. D’altronde proprio il fatto di avere a disposizione una superficie così ampia ci permette di rispettare le norme senza difficoltà particolari». I_nuovi metri quadrati a disposizione sono 600 e l’opera si sviluppa su due livelli: al pianterreno si trova la mensa, mentre a quello inferiore vi sono gli spazi per la cucina e per i servizi. Moderna e luminosa, la struttura (progettata dagli architetti Sandra Giraudi e Thomas Radczuweit) è stata molto apprezzata dagli studenti. Quanto all’inaugurazione ufficiale, in un primo tempo era programmata per il prossimo mese di aprile, «ma – aggiunge ancora don Foletti – vista la situazione, non è da escludere che si decida di posticiparla all’autunno».
Il giardino in pubblicazione
Intanto prosegue l’opera di ammodernamento, la cui prossima tappa riguarderà – come anticipato nelle scorse settimane – il pregiato giardino dell’istituto, unica area verde borromaica presente nel cantone e risalente al 1600. Il relativo progetto è in pubblicazione proprio in questi giorni e, se tutto andrà come previsto, i lavori per concretizzarlo dovrebbero iniziare nella prossima primavera. L’obiettivo è quello di valorizzare e riportare agli antichi splendori un tesoro verde di 6.000 metri quadrati, situato proprio nel cuore del borgo e che, una volta sistemato, sarà aperto anche al pubblico. L’intevento seguirà quelli già effettuati negli ultimi anni. Oltre alla realizzazione della mensa, è stata sostituita la centrale termica (adottando un sistema ecologico con termopompa ad acqua) e nella lista degli interventi vi sono pure il ritinteggio del chiostro, il restauro degli antichi serramenti e della collezione di quadri, interventi sulle facciate esterne della chiesa e sull’affresco dell’abside, senza contare una riorganizzazione degli spazi interni. Il Papio, insomma, si sta dotando di tutte le strutture necessarie per poter guardare con fiducia al futuro. Il che potrebbe essere anche una risposta indiretta alle discussioni suscitate di recente in Consiglio comunale dalla modifica del regolamento sui contributi per le rette.
Un’ottima collaborazione
«Non si può fare ovunque l’unanimità – commenta il rettore a tal proposito –, ma la realtà ci dice che la maggior parte degli asconesi è convinta che il collegio sia un elemento importante per il Comune, con le cui autorità, peraltro, abbiamo un’ottima collaborazione». Tant’è vero che proprio per la nuova mensa è in vista un progetto di condivisione. Appena la situazione sanitaria lo permetterà, infatti, ad utilizzare la struttura saranno anche parte degli allievi delle scuole elementari del borgo. Una convivenza resa possibile dagli orari diversi dei due istituti.
Oggi gli allievi del Collegio Papio sono circa 250, fra medie e liceo, di cui una quarantina in internato. In primo luogo per loro sono ovviamente pensate tutte le migliorie fin qui concretizzate, oltre a quelle che saranno realizzate a breve. Con un occhio particolare anche alla didattica. «Stiamo puntando molto – conclude don Patrizio Foletti – sullo sviluppo della digitalizzazione. Con l’aumento delle ore di informatica, certo, ma non solo». Ulteriori novità di programma alle quali si sta già lavorando e che saranno implementate a partire dall’autunno.
