
Freestyle cooking: quando il festival gourmet diventa pop
Luis Romo Aguirre e Claudio Bollini

Freestyle cooking: quando il festival gourmet diventa pop
Jamon Iberico, Pan Tumaca, Gazpacho Freestyle.

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Caviale, Melanzana, Crema di Gruyere, Dushi

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Carpaccio di Gambero Rosso 'Porto Santo Spirito'

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Fonduta, Uovo,Tartufo Bianco d'Alba

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Sauer Polipo alla Gallega

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Reale di Manzo May Selection, Porcini

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'Sau Gut' Original Taco

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Nocciola delle Langhe e Dintorni

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Gli stuzzichini firmati Claudio Bollini

Freestyle cooking: quando il festival gourmet diventa pop
La squadra dell’associazione sommelier che ha partecipato al servizio della serata.

Freestyle cooking: quando il festival gourmet diventa pop
I vini della serata: Laurent-Perrier la cuvèe – Vinnae, Jermann – Sauvignon Winkl, Terlan – Pinot nero Monticol, Terlan - Torcolato, Maculan

Freestyle cooking: quando il festival gourmet diventa pop
menico De Carolis, Responsabile vendite Dubno
Come far avvicinare il pubblico più giovane e informale all’alta cucina e, in particolare, alle materie prime di qualità? La formula l’ha trovata S.Pellegrino Sapori Ticino, la kermesse enogastronomica che al suo quattordicesimo anno non accenna a invecchiare, anzi. Giovedì 15 ottobre, nel cuore di Lugano, nel panoramico Seven Lugano the Restaurant, è andata in scena una serata inconsueta e inedita che ha portato nuova linfa al format consolidato. Studiato per conquistare un pubblico più aperto alla sperimentazione e all’occasione casual, l’appuntamento “Freestyle Cooking” ha visto tre grandi protagonisti a tavola: da una parte lo chef di casa Claudio Bollini, dall’altra Luis Romo Aguirre, ideatore di questo stile culinario con spazio all’improvvisazione e agli abbinamenti bizzarri, e poi Dubno, l’azienda che porta in Svizzera alcune eccellenze gastronomiche assolute da ogni parte del mondo e che per la serata ha scelto prodotti davvero unici.
Spazio, quindi, alle materie prime ricercate e ad una filosofia che cerca di esaltare la materia prima al meglio. Ad accompagnare le 9 portate di una cena inconsueta e ricca di spunti al palato, sono stati i vini di Jermann e quelli di Terlan, due delle più storiche Cantine italiane.